Capolavori dei Carlone, ultima occasione per ammirarli
A Parodi Ligure l'abbazia di San Remigio ospita i capolavori dei Carlone nella prima mostra interamente dedicata alla famiglia di artisti
PARODI LIGURE — Chiuderà il 1° settembre all’abbazia di San Remigio, a Parodi Ligure, la mostra “La terra dei Carlone – Arte barocca tra Genova e l’Oltregiogo”. Si tratta della prima mostra interamente dedicata ai Carlone, importante famiglia di scultori e pittori del XVII secolo.
Venticinque grandi tele molto celebri e inedite provenienti da importanti musei nazionali e collezioni private raccontano la straordinaria ascesa della famiglia Carlone nell’arte italiana tra Cinquecento e Seicento. Capolavori dei Musei di Strada Nuova, del Museo Diocesano, dell’Accademia Ligustica e di importanti collezioni piemontesi, emiliane e liguri sono raccolte nello splendido scrigno dellabbazia di San Remigio.
Legati strettamente con l’Oltregiogo, risiedono a lungo a Parodi Ligure e dipingono per diverse chiese nel territorio per cui loro opere sono conservate ad Arquata, Bosio, Busalla, Capriata, Casalnoceto, Gavi, Piovera, Pontecurone, San Cristoforo, Sardigliano, Serravalle Scrivia e Voltaggio. Giovanni Carlone dipinge opere conservate nell’Abbazia di cui il fratello Francesco è parroco, mentre l’altro fratello, Giovanni Battista, compra qui casa dove cresce i suoi 24 figli tra cui l’ultimo grande artista, Andrea. Le loro opere sono ancora collocate nelle Chiese e negli Oratori del territorio. Tra tutti è celebre il soffitto affrescato per l’Oratorio dei Bianchi a Gavi.
Tra le opere in esposizione c’è la straordinaria coppia di grandi tele raffiguranti “Le storie di Giuseppe” anticamente nella collezione dei duchi Norfolk a Londra. Di una collezione privata è il bozzetto per il soffitto affrescato di palazzo Doria De Ferrari di Genova raffigurante “Ritrovamento di Mosè” mentre inedito, nonostante la provenienza dal Museo di Palazzo Bianco di Genova è la grande tela di Andrea Carlone raffigurante “La strega di Endor”.
La mostra sarà aperta dal venerdì a domenica, dalle 15.30 alle 19.30, fino al 1° settembre (biglietti a partire da 5 euro). Ideata e curata da Maurizio Romanengo, a cui si deve la progettazione dell’intero programma, la mostra intende riallacciare la straordinaria esperienza di una famiglia di artisti dei Seicento genovese con il proprio territorio. È disponibile da un ricco catalogo scientifico di oltre 120 pagine che si avvale della collaborazione di studiosi di primo piano quali Massimo Bartoletti della Soprintendenza della Liguria, di Enrica Asselle, Gabriele Langosco e Agnese Marengo, storici dell’Arte e di Giacomo Montanari dell’Università di Genova.