Su Atm Buzzi Langhi contro giunta Rossa. Abonante: “Dichiarazioni da Procura”
L'assessore ripercorre le tappe che hanno portato al ?buco? da 75 milioni di euro. Sulla vicenda Atm dice che la giunta Rossa ?non ha fatto nulla per evitare il fallimento?. Dall?opposizione la richiesta di ?depositare in Procura i verbali della seduta?
ALESSANDRIA – È bagarre in commissione Bilancio, chiamata questa mattina ad esaminare il piano di riequilibrio del comune di Alessandria che dovrà coprire un buco da 75 milioni di euro. A scatenare la polemica è l’intervento dell’assessore Davide Buzzi Langhi che ripercorre le tappe che hanno portato il Comune al piano di riequilibrio. Tutta ‘colpa’ della giunta di Rita Rossa che non avrebbe inserito i 46 milioni di euro provenienti dal dissesto, ai quali si sono aggiunti ulteriori 22 mila euro per mancati accantonamenti sul recupero crediti (“finanziando spese certe con entrate incerte”, aveva spiegato l’assessore al Bilancio Cinzia Lumiera). Il collegio dei revisori dei Conti ha poi chiesto ulteriori accantonamenti prudenziali, facendo lievitare la cifra a 75 milioni.
“E’ stato chiuso il dissesto quando i conti non erano ancora a posto”, ha detto Buzzi Langhi in aula. E, ancora, su Atm, oggi Amag Mobilità, la giunta Rossa “non avrebbe fatto abbastanza” per evitare il fallimento.
“Affermazioni gravissime”, secondo l’ex assessore al Bilancio Giorgio Abonante che chiede che il verbale della seduta venga trasmesso in Procura. “Ricordo che c’è un’indagine in corso, non ancora conclusa, che vede indagati 31 amministratori. Se Buzzi Langhi ha informazioni in tal senso, le porti in Procura”.
Continua Abonante, al termine della seduta: “il fatto di ‘non fare abbastanza’, si chiama bancarotta fraudolenta. Per questo la Procura deve essere informata. Stando a quanto uscito sugli organi di informazione (visto che io, che figuro tra gli indagati, non ho ancora avuto accesso agli atti, in quanto l’indagine non è ancora conclusa) il problema è opposto: Atm avrebbe dovuto fallire prima. Affermare che non si sia fatto nulla, è grave. Forse chi ha fatto tali dichiarazione non se ne rende conto.”