Migranti da trasferire, Leon d’Oro verso la chiusura
La struttura di Novi Ligure che dal 2015 ospita alcune decine di richiedenti asilo chiuderà i battenti a breve. Previsti licenziamenti
NOVI LIGURE — Leon d’Oro verso la chiusura: la struttura di Novi Ligure che ospita alcune decine di richiedenti asilo interromperà a breve la propria attività. La decisione è stata presa dalla cooperativa Versoprobo di Vercelli, che dal 2015 gestisce l’ex motel collocato di fronte allo stabilimento Ilva. La cooperativa ha deciso di non partecipare al bando indetto dalla prefettura di Alessandria per la gestione dei centri di accoglienza a causa delle norme e dei tagli economici imposti dal decreto Sicurezza.
A confermarlo è il coordinatore del centro Walter Berlini: «Stiamo solo aspettando che gli ospiti vengano assegnati ad altri centri, dopodiché chiuderemo. Non possiamo continuare il nostro lavoro al Leon d’Oro sottostando alle nuove condizioni». Sono già stati trasferiti 32 dei 75 ragazzi che alloggiavano al motel.
«Con il nuovo ordinamento, nei centri di accoglienza non sarà più possibile offrire un percorso di integrazione», dice Walter Berlini. Se prima erano necessari corsi di lingua italiana e servizi di assistenza psicologica e sociale, oggi è sufficiente vitto e alloggio. Inoltre, i fondi erogati alle cooperative passano da 35 a 22 euro al giorno per migrante: «Un percorso di integrazione come quello adottato fino a oggi sarebbe impossibile da realizzare», commenta Berlini.
Diverse persone occupate nei centri di accoglienza come psicologi, insegnanti, assistenti sociali e mediatori culturali impiegati verranno probabilmente licenziate. «Anche noi saremo costretti a ridurre il personale: 6 figure professionali più lo staff cucina», conferma Berlini.