Affitti a prezzi calmierati. “Poi marciapiedi e decoro urbano”
Una nuova convenzione col Comune
ALESSANDRIA – Cambiano i termini e la convenzione stipulata da Palazzo Rosso per le palazzine costruite al Cristo in via della Moisa e d’intorni che risalgono ancora al progetto del bando del 2004 “Al.Via” Villaggio integrato con l’ambiente che riuniva in un’operazione di riqualificazione tutta l’area compresa tra via Gandolfi, via della Moisa e via Viora, via Bensi, via Campi, via Giarola. Tanto sulla riqualificazione urbana, quanto delle case Atc. E di nuovi alloggi, di edilizia privata.
E’ proprio quest’ultimo, il caso riportato in commissione Territorio dal vicesindaco Davide Buzzi Langhi. E riguarda la palazzina costruita dalla società Degiocase Srl. “Ha adempito all’acquisto dl terreno a suo tempo, è a posto con tutti gli oneri. Ora ci chiede, vista la crisi del mercato immobiliare di poter affittare e non solo vendere”. Si tratta di affitti calmierati che a differenza però di una operazione simile – portata avanti dalla ditta Capra su un’altra costruzione di quella zona – non sottendono alle regole di social housing della legge regionale che regola questo settore. Prezzi più bassi rispetto a quelli di mercato applicati dalla ditta, sugli affitti. “Non c’è una tabella come nel social housing ma si calcola ‘alloggio per alloggio’ nella misura massima del 4,5% del costo base di prima cessione, come da convenzione originaria”.
Una questione che “cozza” con quello che è il mercato oggi, per il Movimento 5 Stelle. “Rispetto al mercato di quella zona si parla comunque di affitti troppo alti, perché i valori catastali sono troppo alti rispetto a quelli reali”. E comunque alle ditte che lì hanno costruito a suo tempo “è stata data l’esenzione sul contributo di costruire… che per così tanti alloggi, oltre 100, non sono pochi soldi” ha aggiunto Serra. “Si poteva fare. Era nella convenzione di allora. Ed è servita a riqualificare un’area degradata della città… per chi se la ricorda… oggi si può dire la rinascita di un quartiere. Forse la più riuscita di tutte”. Quello che invece stupisce è che non si sia riusciti ancora a finire tutto dopo 15 anni… come ricordato dal veterano consigliere Enrico Mazzoni.
Perché una delle cose che ancora sarà da portare a termine, “una volta finiti i lavori di tutte le palazzine” come sostenuto da Buzzi Langhi “sono i lavori pubblici: dai marciapiedi alle aree verdi”. E sarà il Comune a dover trovare le risorse per farli. “Perché le risorse a scomputo degli oneri di urbanizzazione finiscono in un calderone… e sono spesso destinate in base alle priorità e non applicati strettamente ai lavori del progetto (fatta eccezione per i Piani esecutivi convenzionati)”. Con il rischio che ora ci sono case, edilizia popolare, esercizi commerciali… ma mancano i marciapiedi.
Per completare a 360° lo sguardo su quella zona del Cristo, resta aperta la questione passaggi a livello. “A che punto siamo con il dialogo e il progetto con Ferrovie?”. Quello previsto su via della Moisa era troppo costoso: “un sottopasso doppio con rotonda sotterranea… 12 milioni”. Impensabile. “Così si è pensato ad un progetto ridotto e con il restante dei soldi agire anche sugli altri. Quello di Casalcermelli in primis”. Ma ora è materia dei lavori pubblici. Work in progress… su tutto.