Legambiente chiede una “inchiesta pubblica” dopo la ripresa del procedimento
POLITICA – Prima lo stop di sei mesi al progetto della discarica a Cascina Pitocca, tra i comuni di Casal Cermelli e Frugarolo, chiesta dallo stesso proponente, la società La Filippa 2.0 per poter dare “maggiori informazioni sul progetto ai cittadini”. Ora la proposta è stata nuovamente presentata, con tutta una serie di documenti aggiuntivi a favore dell’opera e della stessa riqualificazione di quel terreno e quindi parte ufficialmente la fase di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) per la realizzazione della nuova discarica denominata “sistemazione complessiva di aree di cava e di discarica e loro predisposizione – attraverso discarica di soli rifiuti non pericolosi a servizio dell’economia circolare – per il riutilizzo a fini turistico ricreativi.
L’avvio del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale presso la Provincia di Alessandria è di pochi giorni fa: 11 luglio. E secondo le vigenti disposizioni di legge e fatte salve eventuali interruzioni e/o sospensioni, dovrà concludersi entro 120 giorni dalla data di Convocazione della Conferenza dei Servizi che avrà il compito di decidere se dare l’ok o meno. Il giorno successivo, il 12 luglio, Legambiente ha presentato una richiesta per avviare una “inchiesta pubblica”, attraverso la quale con la consultazione del pubblico, dare la possibilità a tutti i cittadini di presentare le proprie osservazioni e offrire il proprio contributo su questo progetto.
“Legambiente ha partecipato a diverse serate di informazione promosse dal Comitato Torrente Orba, incontrando cittadini, associazioni e comitati, ed ha così avuto modo di verificare che la discarica proposta suscita una vasta attenzione sociale nella zona, in particolare nei comuni di Frugarolo, Casal Cermelli e Bosco Marengo, che le potenziali ricadute ambientali del progetto possono essere assai significative rispetto alla delicatezza del contesto nel quale esso viene proposto, e che la localizzazione della discarica è frutto di una autonoma scelta del proponente e non di atti pianificatori preesistenti e condivisi. In questo caso ci pare evidente che lo svolgimento della ‘inchiesta pubblica’ sia non solo fondamentale, ma addirittura indispensabile, ed abbiamo pertanto subito richiesto che venga effettuata”. L’auspicio ora è che “l’autorità competente accolga questa nostra richiesta” è stato il commento di Legambiente Ovadese Valli Orba e Stura.