Diplomati con 100. E dopo?
Mercoledì 17 luglio la festa a Villa Guerci
ALESSANDRIA – Come ogni anno i diplomati con 100 – naturalmente anche quelli con lode – saranno protagonisti di una festa ad Alessandria a Villa Guerci, tradizionalmente organizzata da Il Piccolo per tributare ai migliori studenti della provincia un ulteriore riconoscimento, incontrarsi e incontrare personalità del mondo economico, sociale e politico del territorio. La Festa dei 100 si svolgerà dalle 17,30, mercoledì 17 luglio. Saluteranno gli studenti il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco, il rettore dell’UPO, Gian Carlo Avanzi, l’ex membro laico del Csm, Renato Balduzzi, Francesco Galanzino (AD Entsorga Italia), il direttore di gastroenterologia dell’ospedale, Carlo Gemme, il direttore Confapi Cesare Manganelli, Matteo Vanotti, imprenditore agricolo ‘moderno’.
100, e dopo?
«Cosa farò dopo? Spero ingegneria, anche se si discosta molto dal mio percorso di studi». Elisa Roncati è una «centina», diplomata col massimo nell’era dell’orale con le buste. Domotica e robotica sono la sua nuova passione dopo aver visitato la Ibm. «Suono la chitarra, do ripetizioni, sono cicerone del FAI. Magari qualche uscita in meno, ma non ho rinunciato alle mie passioni. Il 100 è frutto di impegno e costanza».
Alessandro Maganza, diplomato con lode al «Vinci» ha sempre avuto una media voti altissima. Senza rinunce: «Il mio svago è il nuoto, d’altronde non si può sempre studiare. Ottimizzavo il tempo ripassando in auto prima e dopo le gare». Farà Scienze Bancarie alla Cattolica.
I serali
Stefania De Vizio lavora da 26 anni, ma quel diploma mancato le è sempre stato stretto. Due figlie, turni anche di notte e nei fine settimana, è riuscita a coronare un suo sogno e a uscire con il massimo dei voti, dopo aver bruciato le tappe in economia aziendale al ‘Barletti’ di Ovada. «Frequento parecchi corsi di aggiornamento per il mio lavoro, quindi seguire le lezioni e studiare non è stato un problema», confessa, «Ma a 44 anni forse la memoria non è quella di un ragazzo». All’orale c’erano figlie e marito che hanno atteso fuori: «L’emozione era a mille, i professori della commissione sono stati molto comprensivi e bravissimi».
Si prenderà un anno sabbatico e poi chissà, qualche master: «Non è mai troppo tardi». Roberto Hormin di anni ne ha 46. Genovese trapiantato a Melazzo, fa i manutentore in una Casa di Riposo. Aveva abbandonato in seconda superiore per necessità, così il desiderio di diplomarsi era forte.
E ora, via dall’Italia
Risultato pieno per Matteo Rosso, studente al liceo Amaldi, indirizzo linguistico: 100/100 con lode. «Gli scritti erano andati bene. Ma la lode non me la aspettavo», dice con sincera modestia. Nella prima prova scritta, da novese, ha affrontato il tema sulla traccia dedicata a Gino Bartali. All’orale è partito dall’attentato ad Umberto I per parlare di colonialismo. Il segreto? «Impegnarsi sempre». Per lui, la differenza, dice, l’hanno fatta i crediti accumulati durante tutto il percorso scolastico. Ora lo attende una vacanza a Praga, cogli amici. Il suo futuro, poi, lo vede all’estero: «l’Italia è un paese bellissimo, per un turista, però, non per viverci. Vorrei andare all’estero dopo l’università. Anche a fare il lavapiatti, piuttosto».
«Speravo in un buon risultato, non mi aspettavo il 100. Ovviamente sono contenta». Carlotta Borsotti, studentessa del liceo Amaldi di Novi, indirizzo scienze applicate, ha puntato tutto sui cinque anni di impegno. Mai un debito, tanto studio. E i risultati sono arrivati. Nella ’busta’, al temutissimo esame orale, le è capitato un brano tratto da Oliver Twist di Dickens. Ha iniziato con l’inglese, per collegarsi poi alle altre materie. «Il segreto di questa nuova maturità credo stia nel saper portare il discorso sui temi su cui si è più preparati». Subito dopo la maturità, sta già affrontando il futuro: «Ho fatto il test di ingresso ad ingegneria, ma farò anche quello di medicina a Verona. Il mio sogno è quello di diventare medico chirurgo».