Cimiteri: avviso per manifestazione d’interesse di privati. Che non piace a tutti
Al centro dell'attenzione l'atto d'indirizzo. Ma non tutta la maggioranza è d'accordo
ALESSANDRIA – La questione “cimiteri” con l’atto d’indirizzo dell’amministrazione comunale per un partenariato pubblico-privato sulla manutenzione ordinaria e straordinaria dei 14 campo santi di Alessandria e sobborghi e anche sugli investimenti per gli ampliamenti è tornata a far discutere in commissione consiliare. In realtà le posizioni più critiche non arrivano dai banchi dell’opposizione, ma più da quelli della maggioranza. Dal gruppo consiliare di Forza Italia.
L’atto d’indirizzo è chiaro, come ha spiegato l’assessore Giovanni Barosini. “Ci sono due delibere di giunta, una di ottobre 2018 e una di aprile 2019. E questa possibile strada da intraprendere per ridare decoro ai cimiteri è stata inserita anche nel Dup, il Documento unico di programmazione, votato dal Consiglio comunale”. Proprio perché è inserito nella programmazione dell’amministrazione di Palazzo Rosso “è anche corretto il procedimento portato avanti dal dirigente di riferimento, l’architetto Robotti, che ha pubblicato un avviso di manifestazione di interesse per sondare il mercato dei privati interessati”. Questa almeno è stata la risposta arrivata dal segretario generale ad una richiesta di chiarimenti dello stesso membro della giunta Cuttica, inizialmente ‘stizzito’ dalla pubblicazione dei due avvisi a sua insaputa.
Ma a non aver preso bene l’avvio della procedura, anche se solo per “sondare il terreno”, è stato il gruppo di Forza Italia, con lo stesso presidente della commissione Territorio, Mauro Bovone che ha messo nero su bianco degli ‘appunti’ in cui sottolinea le “perplessità e criticità non chiarite di tutta questa questione”. Dai dipendenti comunali che oggi ci lavorano, alle minori entrate nel bilancio del comune con la gestione privata dei servizi, fino alla possibilità di aumento delle tariffe per gli utenti (visto che il privato deve imporre l’IVA mentre il Comune è esente). E sono solo alcune delle motivazioni che fanno dire: “bisognava approfondire e discuterne di più prima di procedere”. Anche il consigliere Carmine Passalacqua solleva una questione non da poco: l’inserimento per chi entra nella gestione a dover sottostare al contratto in essere (e che dura fino al 2040) per l’illuminazione votiva. “Questo non è corretto. E’ un atto capestro fatto così”.
La procedura avviata è il primo passaggio per vedere quali manifestazioni d’interesse arrivano. Poi saranno selezionate e solo allora si aprirà il vero e proprio bando. “Da lì in poi tutto è migliorabile e l’intenzione è quella di massima condivisione con tutte le forze politiche” ha aggiunto l’assessore Barosini. E la proposta che era già arrivata, prima dell’uscita dell’avviso? “L’abbiamo contattata e le strade sono due. O ritirano la proposta e la ripresentano seguendo i dettami dell’avviso di manifestazione d’interesse, oppure fanno una integrazione alla loro proposta, così che possa essere congrua”.
Attacco dal vicepresidente Enrico Mazzoni (PD) per la “fretta” se nemmeno tutte le forze di maggioranza la pensano allo stesso modo. Fretta però dettata da due condizioni di difficoltà nella gestione dei cimiteri espresse dall’architetto Ricci, degli uffici comunali. “Da un lato il problema del personale che è sempre più ridotto. Oggi ci sono solo più 8 operatori cimiteriali, 4 tecnici e un custode, quando nel 2000 erano 24 le unità dedicate a fronte dello stesso numero di strutture”. Questo porta ad un “peggioramento del servizio reso ai cittadini. Tant’è che dal 15 luglio a dare una mano a svolgere le operazioni cimiteriali ci sarà una cooperativa alla quale è stato dato un temporaneo affidamento esterno”.
L’altro problema è quello legato alla necessità prossima di ampliamenti e di investimenti, per esaurimento di loculi, soprattutto nel cimitero cittadino e in quello di Casalbagliano. “Non solo non siamo in grado di fare investimenti, ma nemmeno di adempiere alla manutenzione straordinaria!”. E a chi parla di “valutazione di quanti loculi si possono recuperare con le estumulazioni” che non è stata considerata, viene risposto: “fino al 2030 non se ne liberano per le scadenze imposte dai regolamenti”. E anche l’ultimo ampliamento nel cimitero urbano, avvenuto nel 2012, è già quasi del tutto esaurito: “restano sui 3000 posti, solo più 600 liberi. E non c’è più tempo!”.
Insomma le regole sono dettate dalle “necessità imminenti”. Che non sembrano però piacere, né mettere tutti d’accordo.