Brutture in Comunità, si alleggerisce la posizione di due indagati
Revocati i provvedimenti per il direttore della cooperativa e un Oss
ALESSANDRIA – Per gli indagati della Comunità delle brutture è l’ora degli interrogatori. Le spiegazioni rese al giudice per le indagini preliminari ha portato alla revoca della misura cautelare (per carenza di gravi indizi di colpevolezza) per il direttore della cooperativa, Luca Pieranni, e per un operatore socio sanitario, Marcello De Angelis.
L’inchiesta
Maltrattamenti aggravati in una struttura per disabili. La Comunità terapeutica interessata dall’operazione dei Carabinieri è la ‘Residenza Pratolungo’ di Gavi, in località Zerbi. Le indagini supportate anche dalle immagini delle telecamere ha portato militari e Procura a ipotizzare una serie di reati a ventun persone coinvolte, a vario titolo, in comportamenti violenti nei confronti di ospiti affetti da disabilità psico-fisiche. Secondo le accuse, una ventina di persone sarebbero state sottoposte a “sistematiche violenze fisiche, aggressioni verbali, percosse, ingiurie, vessazioni, oltre a continui comportamenti denigratori e gravemente lesivi della dignità personale tali da determinare uno stato di avvilimento e di prostazione psicologica”.
Sotto indagine, complessivamente, ventun persone: tredici le misure cautelari nei confronti di operatori socio sanitari.
I carabinieri avevano notificato i provvedimenti dei domiciliari a Sabrina Calvi (Gavi), Piero Gueli (Novi), Andrea Mangini (San Cristoforo), Pietro Marenco (Ovada), Sara Sciammacca (Gavi), Michele Bardelli (Alessandria), Gianluca Odone (Ovada).
Divieto dell’esercizio della professione per un anno a Chiara Demicheli (Stazzano), Marcello De Angelis (ora revocato dal Gip), Maria Nivea Di Mauro (Arquata), Paola Volpara (Arquata), Carlo Murchio (Silvano d’Orba).
Divieto di dimora (ora revocato) per Luca Pieranni direttore della cooperativa.
La difesa di De Angelis
Marcello De Angelis assistito dagli avvocati Lorenzo Repetti e Barbara Girotto, ha spiegato di aver lavorato occasionalmente nella struttura di Pratolungo avendo un impegno continuativo in altra Comunità.
L’operatore sociosanitario ha illustrato dettagliatamente il comportamento tenuto nei tre episodi contestati: De Angelis, in sostanza, avrebbe effettuato manovre che, senza esagerare, sarebbero necessarie per contenere ospiti psichiatrici. Interventi volti a tutelare gli stessi pazienti e le altre persone presenti nella struttura. Le immagini esaminate con l’indagato avrebbero chiarito come le azioni non siano state palesemente spropositate come in altri casi.
La revoca della misura era stata chiesta dalla difesa, e aveva visto il parere contrario del pubblico ministero. Il Gip ha ritenuto corrette le manovre di De Angelis, oltre che diverse da quelle contestate inizialmente.
Il pianto del direttore
Revocata la misura cautelare per il direttore della cooperativa difeso dagli avvocati Giuseppe Cormaio e Marco Conti.
Decisione assunta sostanzialmente per quattro ordini di ragioni.
La prima: Luca Pieranni non aveva consapevolezza che fossero perpetrate un certo tipo di azioni. Tutte le volte che i suoi operatori hanno sbagliato, anche per piccole cose, anche solo per aver alzato la voce con gli ospiti, sono stati sempre oggetto di azioni disciplinari. Negli ultimi tre anni ha licenziato quattro operatori, e ne ha sanzionati molti altri. La difesa, proprio riferita a questo contesto, ha presentato atti e procedimenti disciplinari che il Tribunale, esaminate le contestazioni dei lavoratori, aveva confermato.
La seconda: il direttore ha attivato le procedure per posizionare le telecamere interne alla struttura che però è stata bloccata avendo dato parere contrario alcuni dipendenti e sindacalisti. “Se avessimo potuto procedere all’attivazione, questa situazione non si sarebbe verificata” ha spiegato Pieranni al giudice.
La terza: sapendo che il rapporto tra Oss e pazienti può dar vita a complicanze ha organizzato corsi sulla sindrome da burnout (ovvero l’esito patologico di un processo di stress che interessa, in varia misura, operatori e professionisti impegnati quotidianamente e ripetutamente in attività che implicano le relazioni interpersonali).
La quarta: il direttore ha pianto vedendo i video su internet. “Per me i pazienti sono una seconda famiglia. Ogni Natale lo trascorro prima con loro e poi a casa”.
Viste le immagini registrate durante l’attività dei Carabinieri di Gavi e Novi Ligure, Pieranni ha iniziato la procedura volta al licenziamento di chi ha percosso i pazienti.