La mozione sulla Cittadella passa all’unanimità. Più critici sul regolamento ‘Botteghe storiche’
ALESSANDRIA – C’è mancato poco che i lavori del Consiglio comunale nemmeno partissero. Alla prima votazione di un verbale nelle prime battute della seduta, dopo qualche comunicazione dell’assessore al Bilancio Cinzia Lumiera su movimenti di cassa e variazioni del bilancio di previsione (solo spostamenti tra capitoli di spesa), un numero ‘risicato’ di consiglieri di maggioranza ha fatto saltare il numero legale durante il voto. La minoranza presente, non ha inserito la tessera… “Ma non chiudo la seduta. Il regolamento non lo prevede se manca il numero durante una votazione. Al massimo si può sospendere mezz’ora, ma credo che nessuno sia qui a perdere tempo” sono state le parole del presidente del Consiglio comunale Emanuele Locci.
Modifiche al Regolamento di Polizia Municipale
E’ stata una delle prime proposte, che era stata affrontata in commissione. Si tratta dell’ampliamento sia geografico, che di possibilità da parte dei vigili urbani di sanzionare coloro che non tengono atteggiamenti consoni al “decoro pubblico” in luoghi vicino a presidi ospedalieri, scuole, luoghi di cultura e turismo. Critiche da parte della minoranza: Marica Barrera e il M5S avevano già fatto emergere l’inutilità del provvedimento, superato da leggi dello stato “che si fanno già fatica a far rispettare per mancanza di personale nel corpo di Polizia Municipale”. Così tutta l’opposizione non partecipa al voto e il provvedimento passa con il sostegno dei gruppi di maggioranza.
Regolamento ‘Botteghe storiche’
Il secondo ‘stop’ ha rischiato di arrivare su una proposta dell’assessore Mattia Roggero, che riguarda la nascita di un Regolamento, con relativo Albo, delle ‘Botteghe storiche alessandrine‘. A sollevare una ‘situazione pregiudiziale’ è stato il capogruppo dei Moderati, Diego Malagrino: “c’è già un regolamento sulle Botteghe storiche, del 2007, che non si può cancellare così con un colpo di spugna. Riportiamo il tema in commissione e non votiamo oggi”. Ma dalla stessa giunta c’è l’emendamento che “supera quello esistente, visto che non ha prodotto effetti e risultati”. Proposta quindi dell’opposizione rifiutata. “Con dispiacere non voterò questo regolamento per il metodo” ha concluso Malagrino. “Mancanza di qualcosa in più come forme di incentivazione” è stata la motivazione di astensione del M5S. “Semplicemente non ve ne siete accorti che ce ne era già uno di regolamento, altrimenti l’onorevole Molinari avrebbe potute inserire nella No Tax Area anche le botteghe storiche . Ma quello che manca sono le risorse” ha aggiunto Rita Rossa dichiarando la non partecipazione al voto del PD. A sostegno del provvedimento la maggioranza: “Oggi possiamo fare questo. E lo facciamo. Ovvio si può sempre migliorare”.
Mozione Regolamento ‘Cittadella’
La mozione giallo-azzurra (M5S e Sciaudone) che chiede “regole” per l’utilizzo della Cittadella, così che “siano uguali per tutti, senza differenze” è stata approvata dal Consiglio comunale all’unanimità dei presenti, con 23 voti favorevoli di maggioranza e minoranza. Una soddisfazione del Movimento 5 Stelle: ora l’iter di 6 mesi per arrivare alla redazione di un ‘Regolamento per l’utilizzo temporaneo e continuativo’ può partire, considerando i mesi estivi ormai prossimi e anche una data importante che si deve attendere, quella del 15 luglio con la nomina del nuovo responsabile della Soprintendenza. Parere favorevole della giunta, che era già stato dato in commissione dove il tema è stato affrontato prima di approdare al voto. “Serve un regolamento, che funzionerà come punto base affinché ci sia trasparenza nelle attività e sicurezza, ma senza castrare le iniziative” sono state le parole dell’assessore Giovanni Barosini. Cosa è stato chiesto? Fondamentalmente di sistemare tutte le questioni, come autorizzazioni formali e soggetti che oggi hanno sede nella fortezza, che non sono regolari o che non valgono per criterio per tutti. Più tutta una serie di questioni, “cavallo di battaglia” del capogruppo di Forza Italia Maurizio Sciaudone che in commissione si è scontrato con Enrico Mazzoni del Partito Democratico.