Nuova Giunta regionale: le richieste degli ‘addetti ai lavori’
Commercio, caccia, biodiversità, cultura e turismo, le domande ai neo esponenti della Giunta Cirio
POLITICA – Due assessori regionali, Vittoria Poggio da Alessandria e Marco Protopapa da Acqui Terme, quando nei cinque anni passati di esponenti provenienti dalla provincia di Alessandria non ce n’era neppure uno. Avranno deleghe importanti come quelle al commercio, agricoltura, turismo, caccia, cultura, cibo. Abbiamo chiesto ad alcuni ‘addetti ai lavori’ di casa nostra cosa vorrebbero chiedere ai neo esponenti della Giunta Cirio.
Manuela Ulandi (Confesercenti): “Blocchiamo la grande distribuzione”
Le congratulazioni di prammatica ci sono state, l’augurio di buon lavoro pure: ora la Confesercenti si aspetta un passo quasi rivoluzionario da Torino, sebbene la presidente provinciale sia cauta negli ottimismi e nei facili trionfalismi di campanile: “Ci fa molto piacere che ad un’alessandrina sia andato un settore così importante” sottolinea Manuela Ulandi che fa capire di voler attendere qualche risultato prima di cantar vittoria. “Sicuramente è una persona preparata in materia: potrà subito mettersi al lavoro senza il solito training per gli assessori politici non del settore che impiegano qualche settimana prima di imparare bene il proprio ruolo. Ci auspichiamo maggior dialogo e che tra i primi intenti ci sia mettere mano alla legge regionale, aiutata dallo stesso colore politico al governo piemontese e nazionale”.
Francesco Carosio (Federcaccia): “Abbattimenti e rimborsi”
“Il neo assessore ascolti le associazioni, la legge regionale va rivista in toto: calendario, specie, piani di abbattimento. Non si può sospendere un’attività solo per far piacere a qualcuno o perché ci sono le elezioni”. Carosio chiede che le tasse pagate dai cacciatori siano spese meglio: “Da anni la Regione ci risponde di non avere i fondi per coprire i danni da incidenti stradali: tra l’Orba e la Bormida ormai è un’invasione di cinghiali e sarà sempre peggio se non interveniamo adeguatamente”.
Gian Piero Ameglio (CIA): “Problema fauna selvatica”
“Chiediamo al nuovo assessore all’Agricoltura una migliore programmazione del prossimo Piano di sviluppo rurale e una chiusura efficace di quello che ha ereditato”. Lo dice Gian Piero Ameglio, presidente della sede alessandrina della Confederazione italiana agricoltori. “Io suggerisco – aggiunge – la riapertura dei Tavoli di concertazione delle filiere agricole, in particolare quello che riguardano il vino (l’Asti spumante, ad esempio). Inoltre, è il momento di prestare una maggiore attenzione all’agricoltura di montagna. Non dimentichiamo la fauna selvatica”.
Paolo Massobrio (critico gastronomico): “La biodiversità è l’arma vincente”
“Quello che vorrei chiedere all’assessorato al Cibo è di scommettere sull’identità di ogni Comune, che è il puzzle della straordinaria biodiversità piemontese”. Parola di Paolo Massobrio, celebre critico enogastronomico. “Dal 2005, quando facemmo un convegno nazionale ad Alessandria – spiega – ci battiamo per le Denominazioni Comunali, osteggiate nelle stanze della burocrazia ministeriale, ma che hanno bisogno di un riconoscimento a livello regionale. Ogni Comune del Piemonte è depositario della conservazione di produzioni eccezionali nel campo dell’ortofrutta ma anche del grano (pensiamo al caso San Pastore), fino alle uve. Oggi è il tempo della distinzione qualitativa e non più della produzione massiva”.
Daniela Tusa (attrice): “La cultura e l’importanza degli spazi”
Tra i meriti di Daniela Tusa c’è anche quello di avere contribuito alla rinascita non solo della scuola di teatro dei Pochi, ma anche dell’omonima compagnia teatrale. “Mi sento portavoce delle tante persone che si stanno impegnando sul fronte della promozione culturale” premette. “Non siamo questuanti, ma gente che ha problemi da esporre e che vorrebbe trovare un interlocutore. Ad Alessandria la cultura circola tra compagnia, grazie a iniziative autoprodotte e autofinanziate. Ma lavorare gratuitamente non è fattibile. Ci serve un interlocutore sensibile e attento, che ci dica cosa si può e cosa non si può fare”. La Tusa è rammaricata: “Alessandria, senza Comunale, non è più meta raggiungibile da grandi nomi del teatro italiano. E questo ci impoverisce. I luoghi d’incontro, pubblici, sono fondamentali”.
Pierluigi Prati (turismo): “Alexala lasciata sola, ora più vicini”
“Alleluia”. Il presidente dell’agenzia turistica provinciale Alexala, Pierluigi Prati, scandisce bene la sua contentezza: “Finalmente il territorio esprime un settore strategico fondamentale” precisa. La prima richiesta sarà quella di una riorganizzazione delle agenzie, dopo lo strappo con Asti (accorpata ad Alba). “Abbiamo fatto i salti mortali per tenere in piedi i progetti e speriamo di poter mettere a punto strategie adeguate per il raggiungimento degli obiettivi imposti dalla legge Madia”. Soddisfazione per il fatto che le competenze di turismo ed agricoltura siano in capo agli stessi uffici: “I due settori vanno a braccetto, almeno nella nostra provincia a vocazione enogastronomica” prosegue Prati che non vede l’ora di incontrare il neo assessore per portare sul suo tavolo due temi cruciali: “Da acquese saprà bene che va assolutamente affrontato il problema delle Terme. E poi il brand Unesco: maggior convinzione, soprattutto con una nostra visione territoriale, senza necessariamente passare per le Langhe”.