Cittadella: “niente più abusivi e autorizzazioni inesistenti. Ma regole uguali per tutti”
La mozione (a firma M5S e Sciaudone) affrontata in commissione ha sollevato la necessità di ?regole? per l'utilizzo del compendio
ALESSANDRIA – “Come valorizzare la Cittadella? Ma soprattutto, come fare affinché le regole per il suo utilizzo temporaneo e continuativo siano uguali per tutti?”. Questa è la filosofia del Movimento 5 Stelle che ha presentato una mozione (sottoscritta anche dal capogruppo di maggioranza Maurizio Sciaudone) per un ‘regolamento’, che detti delle regole da far rispettare da tutti. Senza differenziazioni. Il tema è stato snocciolato in commissione Affari Istituzionali e sarà portata già nella seduta di giovedì del Consiglio comunale, visto l’ok della giunta (rappresentata dall’assessore Giovanni Barosini). Un regolamento che metta dei paletti: dalla presenza di associazioni al suo interno (“oggi ci sono degli abusivi” sostiene il M5S), al pagamento delle utenze e al contributo per alcuni servizi, come lo sfalcio dell’erba e la questione controlli e sicurezza. “Entro sei mesi si chiede quindi di arrivare a stilare un regolamento per stabilire chi e a che titolo può utilizzare la fortezza per manifestazioni o come sede, con i relativi contributi in materia di mantenimento del bene e sicurezza”.
E il punto di partenza, secondo l’assessore e secondo la dottoressa Legnazzi, può essere quanto già viene dettato dal protocollo del 2017 e dal disciplinare del 2018 che già dava “chiare indicazione e disposizioni”. Sugli edifici, ad esempio, il Comune non ha competenza, fatta eccezione per il Palazzo del Governatore di cui ha la gestione per 20 anni e che è oggetto della progettazione Por Fesr (con più di 3 milioni sul Palazzo del Governatore e un milione per le aree esterne e ciclabili intorno, come spiegato dall’architetto Robotti). Il Comune è responsabile invece delle aree verdi. Poi il rapporto con la Soprintendenza: “ogni sei mesi viene dato il calendario degli eventi che devono essere approvati. Il comune a chi si propone per un evento mostra la planimetria con gli spazi che si possono utilizzare”. E infine la questione ‘economica’: “se ci sono proventi a favore di terzi, una somma forfettaria va al Comune”. Qui la nota dolente: chi ha mai pagato questo contributo? “Sto raccogliendo le relazioni richieste a chi ha svolto eventi in Cittadella, per verificare, e chiedere gli arretrati”. Potrebbe trattarsi di andare in pareggio: con la difficile speranza di ottenere davvero qualcosa, sembrerebbe.
Ma le questioni “mai risolte” snocciolate dal capogruppo di Forza Italia Sciaudone sono davvero tante. Tanto da portare ad uno scontro con il vice presidente del Consiglio comunale, Enrico Mazzoni (Pd). “Ora state governando, perché non la chiudete? Perché è questo quello che vuole il centro destra insieme ai 5 Stelle. Se fosse per voi a quest’ora ci sarebbe l’erba alta tre metri!”. La risposta univoca è stata: “vogliamo dare delle regole, non chiuderla”.
Queste le risposte che si volevano dalla dirigente: “è stato verificato quali associazioni hanno titolo a stare lì? E chi gli ha dato l’autorizzazione? Oppure chi ha l’incarico oggi di aprire e chiudere il compendio? C’è un atto formale? Si fanno rispettare le regole della circolare del Ministero in materia di sicurezza? E c’è un punto ‘cottura’, dove viene fatto da mangiare? Ci sono le autorizzazioni Asl?”. Poi sulla questione di autorizzare manifestazioni “a pagamento”: allora se ci sono ricavi, ci devono essere anche costi, come l’occupazione suolo pubblico. “Se no c’è disparità tra chi organizza qualcosa in città e chi lo fa lì” sono state le parole di Sciaudone che hanno fatto infervorare Mazzoni.
Punto per punto la dirigente ha cercato di dire come stanno oggi le cose. L’apertura e chiusura è stata affidata per un periodo di 6 mesi alla pro loco La Fortezza in cambio dell’utilizzo del locale bar. “Che sappia io non ci sono punti cottura, anche perché non c’è l’autorizzazione. Che è solo per la distribuzione”. E non ci sono nemmeno “abusivi”: solo dopo i lavori nel Palazzo del Governatore si potrà fare un vero e proprio censimento di chi vorrà avere lì la sede. Anche sulla questione dei pagamenti al Comune: “sulle utenze non transigo. Anche se a livello simbolico, ma sarà dovuto un contributo. Infatti il prossimo passo sarà quello di rivedere e rideterminare tutte le tariffe” ha chiarito la Legnazzi. Che ha sostenuto scorretto parlare di “scopo di lucro”: quando parlo di proventi verso soggetto terzi intendo contributi a fondo volontario, anche perché nelle richieste che devono essere autorizzate preventivamente dalla Soprintendenza deve emergere che tutto viene fatto col fine di valorizzare il bene.
Se giovedì il Consiglio approva la mozione ci sono davanti sei mesi per riuscire a mettere in piedi un Regolamento, considerando che si va verso il periodo estivo, di ‘rallentamento’ dei lavori degli uffici di Palazzo Rosso. E una data limite nell’immediato: bisogna attendere il 15 luglio con la nomina del nuovo responsabile della Soprintendenza, al posto della dottoressa Micheletto. Si riuscirà? Ai posteri l’ardua sentenza.