Provincia, bilancio approvato
L'assemblea dei sindaci ha approvato il bilancio 2018 e il preventivo 2019. Presenti 114 sindaci. Baldi: "se non ci sarà una riforma, le province hanno due anni di vita"
POLITICA – “Non siamo alla fine di un percorso, ma all’inizio di uno difficile ed insidioso: se non ci saranno modifiche di legge sul ruolo e le funzioni delle province, abbiamo ancora due anni di vita”. Il presidente Gianfranco Baldi non usa mezzi termini davanti ai sindaci del territorio riuniti in assemblea all’auditorium del Castello di Marengo per l’approvazione del consuntivo 2018 e il rendiconto 2019.
Alla seconda convocazione (la prima era stata fatta poco prima delle amministrative del 26 maggio) si sono presentati in 114. Assemblea, quindi valida, e approvazione portata a casa, con l’astensione di nove sindaci. Il bilancio chiude con un disavanzo di 12 milioni di euro. Era cosa nota. La Provincia ha già approvato la procedura di riequilibrio: un maxi ‘mutuo’ da 8 milioni di euro da restituire in dieci anni. “Lo Stato ha prelevato all’ente più di quanto non abbia erogato”, dice il consigliere con delega al Bilancio Maurizio Sciaudone. Ben 29 milioni di euro. 29.772.000 per l’esattezza. La Provincia non ha entrate proprie. L’84% delle entrate tributarie derivano dall’addizionale Rc auto e delle imposte sulle trascrizioni. Per chiudere i conti, si punta sulle multe e contravvenzioni. A bilancio la somma stanziata sul capito è di 8.992.000 euro, di cui 1.5 milioni sono recuperi da anni precedenti.
Altri fondi verranno recuperati dalla vendita del patrimonio immobiliare. “Si partirà dal 2020, con la vendita di alcune case cantoniere. Poi partirà il bando per la cessione della ex colonia di Caldirola”, dice ancora Sciaudone. Complessivamente i beni immobiliari della Provincia potrebbero valere 10 milioni di euro. Ma dipende dalla risposta del mercato, che in questa fase è piuttosto asfittico. “Torniamo poi sempre allo stesso punto critico – osserva ancora Baldi – una volta che avremo dismesso il nostro patrimonio, cosa resterà da vendere?”.