“Salva Comuni”: da Roma aiuti per Alessandria. 20 milioni per il 2020-2021
ALESSANDRIA – “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”. E l’aiuto dal Governo anche per Alessandria andrà in votazione alla Camera solo nei prossimi giorni (domani o dopodomani). Per questo sono ancora poche le notizie che la stessa amministrazione di Palazzo Rosso ha sull’emendamento “Salva Comuni” che rientra nel decreto legge Crescita. Un emendamento “frutto dell’accordo politico tra Lega e Movimento 5 Stelle” come ha confermato Riccardo Molinari, primo firmatario di una serie di misure che non riguardano solo la Capitale ma anche altri comuni italiani in difficoltà, come Catania e Alessandria.
“Le misure per Alessandria sono fondamentalmente tre” ha dichiarato il capogruppo della Lega alla Camera, contattato telefonicamente. La prima riguarda la rideterminazione della “possibilità di spalmare i debiti in base alla popolazione”. Ovvero per i Comuni sopra i 60 mila abitanti, quindi anche per Alessandria, di poterlo fare in 20 anni, anziché nei 15 previsti oggi. “Cinque anni in più per rientrare dei debiti”.
La seconda misura riguarda le “spese” del Comune: per quelli in post-dissesto si apre la possibilità di “ridurre del 5 per cento tutti i contratti in essere”. Qualora questa richiesta da parte dell’amministrazione non venisse accettata dal titolare del contratto “questo decade con la possibilità di aprire una gara per un nuovo affidamento”.
Infine l’aiuto “materiale”: in soldi, cioè. 10 milioni per il 2020 e altrettanti per il 2021. Anche qui la somma di 20 milioni per il biennio non è casuale come ha spiegato Riccardo Molinari. “La ratio dietro a questa cifra si lega alla procedura di dissesto. Il Comune era tra i creditori che sono rientrati nella massa passiva gestita dall’Organismo Straordinario di Liquidazione (Osl) e anche della proposta della procedura semplificata di recupero del 40 per centro del credito. Che era di 40 milioni”. Quindi questi 20 milioni di aiuto da parte del Governo sono quelli che dovrebbero andare a coprire quei soldi persi a bilancio.
A giorni il voto in commissione Bilancio alla Camera e poi il passaggio in Aula, prima di poter davvero cantare vittoria.