I luoghi della baby gang
La base logistica è il campetto dei giochi dei bambini. Lì si ritrovano, ascoltano la musica ad alto volume o giocano a pallone. Poi, quando proprio si annoiano iniziano i guai. Ma per gli abitanti della frazione di Casalbagliano. Perché da quel momento iniziano i dispetti, il lancio di pietre contro le macchine parcheggiate, i raid al semaforo principale del paese e gli insulti.
Poi, la baby gang alza il tiro, e iniziano le azioni più violente ai danni di persone indifese, soprattutto anziane. In un caso hanno preso di mira un 56enne, e sono volate botte. Due anni, tanto è durato il terrore. Ora, cinque ragazzini (tra i 15 e i 17 anni) sono stati identificati dal vice commissario Giuseppe Ceravolo della Polizia Municipale. Il fascicolo è stato inviato alla Procura dei Minori di Torino.
«Sono due anni che andiamo avanti in questo modo – ci ha spiegato Roberta Boscolo -, non è possibile vivere nel terrore per colpa di un gruppetto di adolescenti. Sono sfrontati, ti affrontano dicendo che intanto a loro non possono fare nulla perché sono minorenni. Hanno iniziato facendo bravate, poi il tiro si è alzato. Hanno preso di mira mia mamma, aveva 90 anni (l’anziana è mancata qualche mese fa, ndr), hanno preso a sassate un’auto, tiravano pietre contro le persiane, facevano dispetti pesanti. Ci sono stati momenti di tensione, il mio punto di riferimento, così come per altri, è il Comitato che si è costituito all’inizio di questa storia».
Il vice presidente del Comitato di Casalbagliano, Marco Piacenza, segue da vicino questa situazione, e più volte ha segnalato il problema. Ora il vento è cambiato, e per questi bulli iniziano i guai. Anche se sembra si siano spostati in un’altra zona. Sul punto è intervenuto anche il sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco: “Ad Alessandria non c’è spazio per certi comportamenti”. E plaude al lavoro della Municipale, in particolare al vice commissario Giuseppe Ceravolo.
Sul giornale in edicola il servizio completo.