Dipendenti delle Poste sotto stress? Un questionario per scoprirlo
Si chiama “stress da lavoro correlato” la pressione a cui, secondo Slc Cgil, sono sottoposti i dipendenti che si occupano di consulenze commerciali per Poste Italiane.
Un centinaio in tutta la provincia che, dopo il varo del piano industriale del 2015, si sono ritrovati a fronteggiare nuove mansioni. Non è tanto il cambio di lavoro a portare stress, piuttosto la “pressioni” per raggiungere obiettivi e budget da parte dell’azienda. Pressioni che il sindacato definisce al limite della “vessazione”. Per fare emergere un fenomeno sottovalutato, Slc Cgil, insieme al Patronato Inca, ha avviato, a livello nazionale, un’iniziativa pilota: la distribuzione di questionari anonimi per capire lo stato di salute dei dipendenti e prevenire eventuali conseguenze, che possono portare a patologie invalidanti.
“Il nostro obiettivo è quello di fotografare la realtà lavorativa, l’ambiente di lavoro, le difficoltà dei lavoratori attraverso uno strumento scientifico, un questionario in forma anonima che sarà valutato, poi, insieme ai nostri medici di medicina del lavoro”, spiega Marco Sali di Slc.
“Vogliamo fare emergere una realtà che temiamo esista e sia sottovalutata, per prevenirla”, aggiunge il segretario generale Cgil Franco Armosino.
Il questionario, una ventina di pagine redatto il modo “scientifico”, sotto la supervisione di medici del lavoro, sarà in forma anonima. Si indaga sulle mansioni, sull’ambiente di lavoro e sugli eventuali sintomi accusati, che possono essere un segnale di patologie invalidanti. Ci sarà anche una parte anagrafica che permetterà al patronato di avviare eventuali azioni per il riconoscimento di invalidità, spiega Roberto Benedetto.
I primi cinquanta questionari sono già stati distribuiti. Altrettanti lo saranno a breve. Ma è anche possibile ritirarli presso le sedi di Cgil e Inca. Nella seconda fase, saranno coinvolti anche gli sportellisti, fino ad interessare tutti i mille dipendenti circa di Poste Italiane.
“Fino ad oggi è sempre stato troppo sottovalutata la pressione psicologica a cui sono sottoposti i lavoratori che può portare anche all’uso di farmaci ed a situazione invalidanti. Quella sui dipendenti di Poste Italiane è una iniziativa pilota che potrà essere estesa anche ad altri settori”, specifica il segretario Armosino.