Diciannove a processo per la manifestazione anti-sfratto
CRONACA – Dopo nove anni, è alle battute finali il procedimento contro diciannove attivisti che, nel 2010, manifestarono sotto il comune di Alessandria per chiedere il blocco degli sfratti.
Insieme ai manifestanti, c’erano anche famiglie con bambini, alcuni dei quali erano stati oggetto di un tentativo di sfratto, poi bloccato, poche ore prima. Secondo l’inchiesta, ci fu un tentativo da parte di alcuni attivisti di entrare nel cortile del municipio. Chiedevano di incontrare il sindaco (all’epoca Piercarlo Fabbio) e tentarono di “forzare” il cancello di ingresso a palazzo Rosso. Intervennero le forze dell’ordine, cercando di arginare i manifestanti. Ne nacquero tafferugli.
Ieri, in aula, alla presenza di accusa e difesa, sono stati visionati alcuni filmati ripresi durante i momenti più concitati della manifestazione: spintoni e urla ma, fortunatamente, non ci furono feriti. Gli attivisti erano già stati identificati. Diciannove, appunto, sono finiti a processo e dovranno rispondere del reato di resistenza a pubblico ufficiale. C’è l’aggravante del coinvolgimento del gruppo e, quindi, il procedimento va avanti, nonostante siano passati nove anni. Secondo la difesa, sostenuta dall’avvocato Laura Tartarin, non basta però l’identificazione per attribuire agli imputati la commissione del reato. Spetterà al giudice Tacchino decidere. Intanto, la prossima udienza è fissata per il 30 settembre.