‘Il modulo non cambia. Aiutiamo i ragazzi a interpretare le situazioni’
Il modulo non cambia. Contro il Gozzano, domani, un’Alessandria con il 3-5-2, anche se con i nuovi concetti di gioco che Alberto Colombo, gradatamente, sta cercando di aggiungere. “Si parte da un sistema che la squadra conosce, con pillole di varianti, le mie idee: sulla fase difensiva, certo, ma anche su quella offensiva, per colpire gli avversari dove possono essere vulnerabili. Creare una organizzazione difensiva è più semplice per un allenatore. Nella fase di possesso palla contano molto le qualità del singolo: non solo tecniche, anche di lettura del gioco e di scelte. In questo momento si lavora per aiutare i ragazzi ad interpretare meglio determinate situazioni”. 3-5-2, che non è proprio il credo tattico di Colombo, ma non è il momento di fare stravolgimenti e questo il nuovo tecnico lo sa. “In realtà bisognerebbe sempre mettere in campo i giocatori in base alle loro qualità: il sistema di gioco è importante, ma contano le capacità di interpretazione dei singoli. Se ho due difensori centrali forti, allora scelgo una linea a 4. La squadra, però, è stata concepita e costruita con una linea a tre. Cambiarla in tre giorni mi sembra difficile”.
MEGLIO FUORI? FORSE
Debuttare in trasferta potrebbe anche essere la soluzione migliore, visto il rendimento della squadra in questa stagione e le fatiche al Moccagatta. “Quando si è in casa, indipendentemente dal numero di spettatori sugli spalti, il giocatore può sentirsi più sotto pressione e in difficoltà. E’ una questione mentale, assolutamente mentale. Con una premessa: in una categoria come la C, se devi fare la partita e non hai la qualità necessaria, il rischio è lasciare più spazi agli avversari che, con un contropiede, possono fare male. La chiave di lettura può essere proprio questa: quando si deve fare la partita, o si ha la bravura e la qualità per sbloccarla, o subito, o con la pazienza giusta, o con un colpo di fortuna, oppure si allungano gli spazi e si favorisce una avversaria che, fuori casa, è più accorta e non aspetta altro che l’opportunità per ripartire”. Domani l’Alessandria sarà in trasferta: allora un vantaggio? “ In generale potrebbe esserlo, nello specifico forse un po’ meno. Ho studiato alcune immagini del Gozzano: si chiude bene e aspetta, per colpire in contropiede. Magari domani cambia, ma possiamo anche aspettarci una partita in cui il Gozzano ci aspetti per poi ripartire, sfruttando i giocatori di grande passo che ha, come Messias, Evans, Petris e Rolfini”,
GERARCHE CONFERMATE
Non cambia il modulo, non cambiano le gerarchie. “Stravolgere, in questo momento, sarebbe come entrare in un negozio di cristalli e rompere tutto. Salvo casi di comportamento che legittimino cambiamenti, che non è il nostro caso, si va avanti su questa linea. Anche questa è una certezza”.
Con D’Agostino giro palla che partiva dal basso. Anche su questo si insiste? “L’idea di mantenere il possesso di palla è da condividere. Però bisogna far capire ai giocatori che il possesso è un’arma per la verticalizzazione. Altrimenti rischia di essere stucchevole. L’idea è usar delle esche, per trovare spazi. Piuttosto che buttare su palla, io preferisco una squadra che provi a giocare, quando è possibile. La squadra brava è quella che sa calarsi nelle diverse situazioni al momento giusto”. Grande peso ha, per il nuovo allenatore, la componente mentale. “La reazione dipende molto dall’orgoglio, che non deve essere alimentato solo da stimoli esterni. Conta molto quello che i giocatori hanno dentro”. Domani fuori i lungodegenti Tentoni e Gjura, “ancora per qualche settimana”, e Santini, squalificato. Torna in gruppo Akkamadu. “Si è unito ai compagni dal mio primo allenamento. Certo, non ha ancora un minutaggio lungo, ma so che, se sarà necessario, per un tratto di gara potrò contare su di lui”