Sfrattati gli amicidellabici: ai giardini un presidio della polizia municipale
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Marco Madonia - marco.madonia@alessandrianews.it  
19 Dicembre 2018
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Sfrattati gli amicidellabici: ai giardini un presidio della polizia municipale

L’associazione ha ricevuto una brusca lettera da parte dell’Amministrazione, che intima il rilascio immediato dei locali dell’ex acquedotto Borsalino. Barosini: “chiedo scusa per i toni”

L’associazione ha ricevuto una brusca lettera da parte dell’Amministrazione, che intima il rilascio immediato dei locali dell’ex acquedotto Borsalino. Barosini: “chiedo scusa per i toni”

ALESSANDRIA – Via gli Amicidellabici, dentro la Polizia Municipale: è questo l’avvicendamento che a breve interesserà la sede dell’ex acquedotto comunale, vicino al monumento del Milite Ignoto ai giardini pubblici, uno dei punti “caldi” in città, “attenzionato” da tempo da Amministrazione e Forze dell’Ordine per la presenza di persone dedite allo spaccio.

La creazione di un presidio di Polizia Municipale rientra nel quadro di azioni previsto dall’Amministrazione per garantire un maggiore controllo del territorio.

Ciò che però ha colpito gli attivisti delle due ruote, che lì si incontravano e che in quella sede hanno organizzato tante delle iniziative che in questi anni hanno provato a sensibilizzare i concittadini sui problemi ambientali della città e sull’adozione di stili di vita più sani, sono i modi utilizzati per “intimare” il loro allontanamento dalla sede.

In una lettera “sgrammaticata” e dai toni perentori la pubblica amministrazione comunica la propria decisione, ma l’effetto è a metà fra il grottesco e il ridicolo, con termini quali sgombero e carattere di “immediatessa”, errori di grammatica e di sintassi.

La sede era stata concessa loro dall’assessore Gianni Ivaldi (giunta guidata da Rita Rossa), con la finalità non solo di supportare un’associazione ritenuta preziosa per i contributo offerto alla città, ma anche per una strategia di animazione del territorio attraverso presidii culturali e della società civile, con la logica secondo cui luoghi animati possano contribuire a tenere lontani persone dedite allo spaccio e alla malavita.

Di diverso avviso approccio è l’Amministrazione attuale, incline a un controllo del territorio di stampo più tradizionale.

“Non entro nel merito delle motivazioni – spiega Claudio Pasero, presidente del gruppo alessandrino FIAB Amici della Bici –  ma in quello della modalità e del tono della comunicazione. Siamo un’associazione di volontariato riconosciuta; offriamo da anni la nostra opera gratuitamente alla città; abbiamo collaborato in diverse forme con le Istituzioni, promuovendo la mobilità sostenibile e partecipando a diversi progetti di educazione stradale nelle scuole di ogni ordine; abbiamo collaborato con diversi enti di promozione turistica per promuovere il turismo nella nostra città e provincia; collaboriamo con scuole, enti culturali e associazioni per progetti sociali e culturali; abbiamo garantito in questi anni la cura dell’edificio e lo abbiamo tenuto aperto alle forze dell’ordine e ai cittadini, anche come presidio sociale. Tutte le volte che dal Comune hanno voluto cercarci lo hanno fatto semplicemente innanzitutto con una telefonata o una mail, avendo i nostri recapiti ed essendo pubblico e noto, in Comune e non solo, che quell’edificio è attualmente dato in uso alla nostra associazione.
Non c’era quindi bisogno di un sopralluogo per accertarsene; e comunque il tono è – oltre che molto scortese – molto scorretto nei nostri riguardi; direi intimidatorio; sicuramente, nonostante l’urgenza del provvedimento, si poteva darcene conto con qualche tempo d’anticipo, in modo da darci la possibilità, essendo dei volontari, di organizzarci al meglio; e sicuramente sarebbe stato opportuno, e civile, offrirci un’alternativa, e non “buttarci fuori” come degli occupanti abusivi. Sono indignato, non solo per la mancanza di rispetto nei confronti dell’associazione che rappresento, ma soprattutto per la manifestazione di arroganza e di mancanza di senso civico cui le Istituzioni si espongono con questa missiva”. 

 
Dopo la denuncia su Facebook da parte dell’Associazione dei toni utilizzati nella lettera, che paventa anche la possibilità di chiedere utenze arretrate, le prime scuse sono arrivate dall’assessore al patrimonio immobiliare Giovanni Barosini, che si dissocia dalle modalità della comunicazione, pur rivendicandone l’obiettivo. “Chiedo ammenda per le ‘modalità comunicative’ utilizzate da un funzionario del Comune (non visionate dalla parte politica!, ma ovviamente non vuole essere una scusante…). Come tutte le associazioni, legittimamente riconosciute, “Gli amici della bici” hanno pieno diritto, comunque, ad essere immediatamente ascoltati per le loro oggettive e fondamentali esigenze inerenti l’attività che svolgono. È vero: ai giardini della stazione vogliamo istituire un presidio di Polizia.”

Nella polemica è intervenuto anche Michelangelo Serra, portavoce dei 5 Stelle, che critica la scelta dell’Amministrazione, sottolineando come la sede di via Lanza disti appena poche centinaia di metri dal luogo scelto per il presidio e come la percezione di maggiore sicurezza passi dal pattugliamento degli agenti più che dalla loro presenza in un piccolo luogo chiuso. “La scelta è folle – critica Serra – contando il fatto che non vogliono riqualificare l’ex Cangiassi (da noi richiesto per presidio polizia municipale e ufficio di mobilità e informazione turistica) e continuano a indire bandi (sempre deserti) e a posticipare la scadenza (attualmente prevista per fine febbraio)”. 

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