Piante tagliate piazzale Berlinguer: “scelta frettolosa visto che non c’era e non c’è ancora un progetto?”
Il caso è stato discusso in commissione consiliare. Chi ha detto che le piante erano da tagliare parte della minoranza. Non si può fare un intervento senza progetto. Posizioni contrastanti con le scelte dell'amministrazione anche dai banchi di Forza Italia. Intanto il dirigente Cerruti cerca di spiegare il percorso seguito sulla base dell'urgenza di intervento dettata da sindaco e giunta....Telecamere pronte con l'anno nuovo
Il ?caso? è stato discusso in commissione consiliare. ?Chi ha detto che le piante erano da tagliare? parte della minoranza. ?Non si può fare un intervento senza progetto?. Posizioni contrastanti con le scelte dell'amministrazione anche dai banchi di Forza Italia. Intanto il dirigente Cerruti cerca di spiegare il percorso seguito sulla base dell'urgenza di intervento dettata da sindaco e giunta....Telecamere pronte con l'anno nuovo
ALESSANDRIA – Come per i lavori in una casa, prima di decidere se buttare giù un muro, ci deve essere un progetto che delinei come intervenire. Allo stesso modo – senza un progetto – sono state abbattute le 50 piante di piazzale Berlinguer. E’ certamente un paragone azzeccato quello fatto dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Michelangelo Serra durante la commissione consiliare convocata per affrontare il “caso” delle piante tagliate nel parcheggio di fronte l’ospedale. “Perché il punto è che è stata fatta una scelta, frettolosa, senza che ci fosse (e non c’è nemmeno oggi) un progetto del sistema di videosorveglianza. Quindi vorremmo sapere chi ha detto che quelle piante andavano tagliate?” ha aggiunto il consigliere del Pd, Enrico Mazzoni, visto che non c’è una relazione e non ci sono atti. Ma nero su bianco solo pochi giorni fa il dirigente ha confermato che un progetto non c’è.
A cercare di fare chiarezza, ripercorrendo tutte le tappe che hanno portato al “fattaccio” c’erano assessori (Barosini e Borasio) e dirigenti e tecnici del Comune. “Non è vero che oggi un progetto non c’è. Ce ne è uno di massima….una planimetria….che è in fase di valutazione”. E prevede oggi 22 telecamere (in convenzione Consip, come conferma il dirigente del nuovo settore informatico, ingegner Riccio) per una somma di 35 mila euro che saranno posizionate sui pali della luce della nuova illuminazione. Questo sembra infatti il cronoprogramma: “entro metà dicembre le canalizzazioni (quindi i cavi e i sottoservizi), poi l’illuminazione entro fine anno e le nuove telecamere con l’inizio del 2019. Per ultima la fase di sistemazione del manto stradale e della segnaletica orizzontale, in primavera”. Qui magari potrebbe aggiungersi anche un sistema di sbarre in ingresso e in uscita che verifichino la capienza e i posti effettivamente liberi. Ma per fare tutto si deve stare nei 154 milioni ottenuti dall’ospedale.

“Un suggerimento tecnico, recepito dalla giunta sulla base dell’urgenza” ha sintetizzato Barosini. Un’urgenza criticata da più fronti: “è una urgenza politica” ha sostenuto Marica Barrera, mentre Oria Trifoglio del Quarto Polo ha polemizzato su fatto che quasi tutti gli atti proposti sono presi in “emergenza”. “Forse questa commissione di confronto con il Consiglio era da fare prima e non dopo il fatto avvenuto senza che nessuno sapesse niente e senza avere un progetto. Insomma è il metodo che è stato sbagliato”. Il tutto per fare un “tentativo” come lo ha definito Barosini di ridare sicurezza a quella zona, che non convince il 5 Stelle Francesco Gentiluomo.

Una scelta “dolorosa e difficile”, ma “arriva un momento in cui si deve dire basta ad episodi come quelli che si continuano a verificare in quel piazzale” ha concluso Barosini. “Si poteva fare meglio, peggio….si potevano fare altre scelte? Forse si….ma intanto finalmente si è partiti per fare qualcosa in quel sito, dove per anni nessuno ha messo mano” ha aggiunto l’assessore Paolo Borasio. Forse solo il futuro, quando davvero tutti i lavori si saranno completati, potrà dare delle risposte: nel bene o nel male.