Chiude Orti Sicuro, l’associazione nata dopo la tragica alluvione del 1994
Home
Redazione - redazione@alessandrianews.it  
7 Novembre 2018
ore
00:00 Logo Newsguard

Chiude Orti Sicuro, l’associazione nata dopo la tragica alluvione del 1994

Troppe poche le forze per continuare, anche alla luce delle innovazioni tecnologiche che consentono una migliore informazione in tempo reale e situazioni di maggiore sicurezza nel quartiere. Ma la gratitudine per quanto fatto non cesserà mai

Troppe poche le forze per continuare, anche alla luce delle innovazioni tecnologiche che consentono una migliore informazione in tempo reale e situazioni di maggiore sicurezza nel quartiere. Ma la gratitudine per quanto fatto non cesserà mai

ALESSANDRIA – Fondata da cittadini e abitanti del quartiere il 3 agosto 1995, dopo i tragici eventi dell’alluvione che nel ’94 costò la vita a 14 persone e che da allora viene commemorata ogni anno, l’associazione Orti Sicuro ha rappresentato per più di vent’anni un esempio di auto-organizzazione e una garanzia per tanti cittadini in cerca di informazioni, specie quando, fra ottobre e novembre, il Tanaro e la Bormida mettono paura. 

In questi giorni il gruppo di volontariato per la Protezione Civile, “nato lo scopo di promuovere e svolgere attività di previsione, prevenzione e soccorso in vista o in occasione di calamità naturali, catastrofi o altri eventi similari, nonché di formazione nella suddetta materia, con particolare riguardo al monitoraggio del corso dei fiumi e alla sensibilizzazione della popolazione del rione Orti di Alessandria.” chiude i battenti, perché le forze a disposizione sono sempre meno, essendo mancato di fatto un ricambio generazionale e il sostegno di nuove persone nel progetto.

A rendere la decisione un po’ meno dolorosa c’è però la convinzione che rispetto al passato il quartiere sia più sicuro, grazie alle opere realizzate in questi anni e al maggiore flusso di informazioni disponibi in tempo reale, uno dei grandi problemi degli anni ’90, quando i cellulari erano ancora pochi e il boom di internet doveva ancora realizzarsi.

Fu così che il comitato avviò le prime attività, fatte di monitoraggio dei fiumi grazie anche a numerosi studi effettuati, con la pubblicazione di molto materiale che è ancora a disposizione dei cittadini sul blog del gruppo, e con la creazione di “catene telefoniche” in grado di avvisare in poco tempo gli abitanti del quartiere in caso di bisogno. 

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione