Sicurezza, viabilità e inquinamento: qual è la vera priorità per Alessandria?
La decisione della Giunta di tagliare gli alberi di piazzale Berlinguer per garantire una maggiore visuale alle future telecamere fa discutere la città su quale sia l'obiettivo principale da perseguire, anche alla luce delle classifiche che vedono il nostro capoluogo scivolare sempre più in basso per quel che riguarda inquinamento e salute
La decisione della Giunta di tagliare gli alberi di piazzale Berlinguer per garantire una maggiore visuale alle future telecamere fa discutere la città su quale sia l'obiettivo principale da perseguire, anche alla luce delle classifiche che vedono il nostro capoluogo scivolare sempre più in basso per quel che riguarda inquinamento e salute
ALESSANDRIA – C’è chi ha paragonato, più d’uno in verità sui social networks, le 50 robinie tagliare dall’Amministrazione nel parcheggio Berlinguer, “sacrificio necessario per garantire una migliore visuale alle telecamere di videosorveglianza che lì verranno installate”, ai paletti posti quache tempo fa di fronte a Palazzo Rosso, preludio alla riapertura, almeno parziale, di quel tratto di strada alle auto, simbolo di una scelta politica che prevede il rinvio di una “vera” ztl in centro città.
“Le piante erano in gran parte malate – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici Giovanni Barosini – e sarebbero potute essere un problema anche per le auto parcheggiate lì, in caso di vento e maltempo come acceduto in questi giorni”. C’è però chi si è augurato – senza lesinare ironia – che si ammilino anche i palatti di piazza della Libertà, così da poter essere rimossi dopo la scelta di installarli, costata alcune decine di migliaia di euro per assecondare in particolare le richieste dei commercianti della zona, che vedono nella possibilità di essere raggiunti in auto un’arma essenziale per poter competere con la grande distribuzione e i mega parcheggi posti davanti ai capannoni.

In attesa di conoscere i risultati della timida (almeno nei volumi) sperimentazione (pur innovativa) che sta riguardando le fioriere mangiasmog (“ i dati – racconta l’assessore all’ambiente Paolo Borasio – si dovrebbe avere a partire da dicembre”), Alessandria vive gli effetti dell’adesione al protocollo fra più regioni del nord legato al contenimento dell’inquinamento limitando il traffico veicolare, che da noi si traduce con cartelli comparsi sostanzialmente in tutti i varchi della zona compresa fra gli spalti, con un sistema ‘a semafori’ al quale corrisponderà un blocco progressivo per determinate categorie di veicoli.
“Una soluzione importante anche se dolorosa – come era stata definita alcune settimane fa da parte del sindaco Gianfranco Cuttica di Revigliasco, impegnato a rispondere alle domande dei cittadini durante una serata all’Associazione Cultura e Sviluppo – perché se è vero che l’inquinamento va assolutamente combattuto, è altrettanto vero che è odioso mettere le mani in tasca agli alessandrini, costringendoli magari a cambiare auto anche se la precedente funziona ancora, una soluzione però non alla portata di tutti”.
Sempre il sindaco, in quella occasione, ha rilanciato le speranze legate al grande progetto del teleriscaldamento in città, una scelta inizialmente non particolarmente gradita dall’attuale giunta, “ma che mostra un indiscutibile lato positivo sul fronte ambientale, perché riducendo un’unica centrale rispetto alle tante private consente un grande efficientamento sul lato delle emissioni, perché è più semplice controllare un unico grande impianto, piuttosto che una miriade di piccoli, a cui magari non viene fatta la giusta manutenzione”.

Non saranno 50 alberi – che “verranno sostituiti con almeno altrettanti piantumati nelle vicinanze”, come promesso dall’assessore Barosini – a far cambiare i livelli di inquinamento ad Alessandria, ma certo per ora un vero piano che dimostri di aver preso coscienza della gravità della situazione dell’inquinamento in città non sembra essere stato elaborato. E occorre ricordarsi, e ricordarci, che alti tassi di inquinamento vogliono dire maggiore possibilità di ammalarci. Tutto dipende da quali siano le nostre priorità.