Ripristini strade: l’intervento mediatico “sprona”. Ma serve un regolamento che “obblighi” a (ri)sistemare a regola d’arte
In commissione consiliare è stata affrontata la questione dei "ripristini delle strade" che era già stata portata all'attenzione dell'amministrazione da un interpellanza del Movimento 5 Stelle. Barosini: "questa amministrazione ha già avviato un percorso con chi manomette il suolo pubblico senza sistemare a regola d'arte come scritto nelle convenzioni. Cosa che non è stata fatta per troppo tempo come dimostrano le 'cicatrici' sulle strade"
In commissione consiliare è stata affrontata la questione dei "ripristini delle strade" che era già stata portata all'attenzione dell'amministrazione da un interpellanza del Movimento 5 Stelle. Barosini: "questa amministrazione ha già avviato un percorso con chi manomette il suolo pubblico senza sistemare a regola d'arte come scritto nelle convenzioni. Cosa che non è stata fatta per troppo tempo come dimostrano le 'cicatrici' sulle strade"
ALESSANDRIA – Alcune strade non sono state “sistemate” proprio a regola d’arte dopo gli interventi di grosse ditte per lavori di sottoservizi – come Open Fiber, Amag, Telecom, Vodafone – di cui la città è piena in questo periodo. Questioni che quasi quotidianamente emergono sui social, con segnalazioni di “rattoppi” da parte di cittadini e degli stessi consiglieri comunali. Con l’intervento dell’amministrazione “che ha avviato un percorso con queste ditte che manomettono il suolo pubblico senza ripristinarlo a regola d’arte, come vuole la convenzione” ha spiegato l’assessore Giovanni Barosini che ha anche sottolineato come questo lavoro di “fiato sul collo” alle aziende non venisse più fatto da tempo, da anni, “viste le cicatrici sulle strade cittadine”.
Ora la questione è stata riportata all’attenzione della amministrazione comunale – ed è arrivata in commissione Sviluppo del Territorio – grazie ad una interpellanza del Movimento 5 Stelle. Che proprio guardando a quando “non viene” fatto da queste ditte o al fatto che i cosiddetti “rattoppi provvisori” diventano poi definitivi per il tanto tempo che passa (come è successo in piazzetta Monserrato, ora sistemata) ha chiesto spiegazioni al “controllo” che dovrebbe operare l’amministrazione e ha lanciato anche qualche idea.
“Un gruppo di lavoro che si occupi di questa partita e un regolamento edilizio che dia degli obblighi ben precisi a queste ditte, con conseguenti sanzioni nel caso non vengano rispettati….”. Perché in alcuni casi “l’intervento mediatico” come lo ha definito l’assessore è servito a spronare e a velocizzare la sistemazione. Ma non può bastare. Servono essere “rigidi e se è il caso avviare anche contenziosi e fideiussioni a tutela del Comune”.

Una difficoltà è quella di inserire i “programmi” di lavori delle ditte nei “programmi” strutturali di Palazzo Rosso. Da qui l’idea che la strada più semplice sia quella delineata da un “allegato” su questa materia al regolamento edilizio: “una norma sulle manomissioni del suolo pubblico che preveda l’obbligo di ripristino completo della carreggiata e dei marciapiedi, nel caso di lavori non urgenti e indifferibili effettuati a meno di 3 anni da una nuova asfaltatura, fornendo così un incentivo all’esecuzione dei lavori prima delle riasfaltature complete a carico del comune”.
Un lavoro ancora “embrionale”….che richiederà anche forza lavoro. Che oggi il Comune non sembra poter garantire.