Ospedale Infantile: diagnosticata in pediatria una rara cardiopatia congenita in neonato di 7 giorni
Una gravidanza complicata dal diabete gestazionale, a cui ha fatto seguito un parto spontaneo: una gioia immensa per i genitori del piccolo NN, che alla nascita presentava un peso regolare e un regolare adattamento alla vita. Ma il terzo giorno di vita è stato diagnosticato un difetto cardiaco congenito grave e molto raro definito finestra aorto polmonare
Una gravidanza complicata dal diabete gestazionale, a cui ha fatto seguito un parto spontaneo: una gioia immensa per i genitori del piccolo NN, che alla nascita presentava un peso regolare e un regolare adattamento alla vita. Ma il terzo giorno di vita è stato diagnosticato un difetto cardiaco congenito grave e molto raro definito finestra aorto polmonare
Enrico Felici, Direttore della Struttura di Pediatria, spiega come “la finestra aortopolmonare (FAP) è una cardiopatia congenita caratterizzata da una comunicazione tra aorta ascendente e tronco dell’arteria polmonare; questa rara malformazione interessa circa lo 0.1-0.2%, dei pazienti affetti da cardiopatie congenite, in letteratura sono descritti circa 300 casi. Si presenta frequentemente come cardiopatia isolata, più raramente può essere associata ad altre cardiopatie congenite, quali interruzione dell’arco aortico e coartazione, che possono complicare il trattamento chirurgico e influenzarne il risultato a distanza. Nel nostro caso il piccolo presentava una forma distale e criticità alla valvola mitralica. In caso di mancata diagnosi la prognosi è severa, con tasso di mortalità del 40% entro il primo anno di vita. La mortalità chirurgica è compresa tra l’1% ed il 4% e dipende dalla precocità della diagnosi, dalla complessità dell’anatomia della FAP e dalle anomalie associate. Pertanto, è molto importante la diagnosi precoce e la correzione chirurgica”.
Grazie alla presenza della Dottoressa Cairello Francesca del servizio di Cardiologia Pediatrica è stato possibile diagnosticare precocemente questa rara patologia e trasferire il paziente presso il centro di terzo livello di riferimento.