Mense: da lunedì “tutti a tavola”. E per i lavoratori (e i loro contratti)?
Il servizio di refezione scolastica parte lunedì 24 settembre: a fare il punto sulla questione "mense" che ha (sur)riscaldato i mesi estivi è l'assessore Straneo in occasione della presentazione del Documento unico di programmazione 2019-2021. A chiedere informazioni sulla possibilità di riduzione delle tariffe è il M5S. E sul fronte occupazionale? "Quasi tutti i contratti arrivati a buon fine, per alcuni con migliorie rispetto alle indicazioni iniziali"
Il servizio di refezione scolastica parte lunedì 24 settembre: a fare il punto sulla questione "mense" che ha (sur)riscaldato i mesi estivi è l'assessore Straneo in occasione della presentazione del Documento unico di programmazione 2019-2021. A chiedere informazioni sulla possibilità di riduzione delle tariffe è il M5S. E sul fronte occupazionale? "Quasi tutti i contratti arrivati a buon fine, per alcuni con migliorie rispetto alle indicazioni iniziali"
ALESSANDRIA – Il servizio di refezione scolastica partirà come annunciato lunedì 24 settembre. Ma la questione “mense” che ha (sur)riscaldato i mesi estivi continua a tenere banco, tanto da essere il tema su cui fare il punto con l’assessore Silvia Straneo nel corso della commissione consiliare sul Dup, il Documento unico di programmazione 2019-2021 per quanto riguarda le deleghe di sua competenza.
Tutti i bambini quindi si “siederanno a tavola” da lunedì nonostante lo stop di due giorni alle iscrizioni degli uffici comunali di via San Giovanni Bosco per “questioni tecnico-informatiche”. Ad oggi sono più di 2300 gli iscritti (su un totale di circa 4000 utenti) ma con un servizio iniziato il 3 settembre, molto in ritardo rispetto gli anni scorsi. Nessun problema quindi per chi non è ancora iscritto o per chi non ha ancora pagato: anche sul metodo di pagamento tutto è in itinere. “Con il nuovo sistema di contabilità non si è più potuto mantenere la modalità di pagamento usata in precedenza – ha spiegato l’assessore Silvia Straneo – Ad oggi è attiva la modalità con bollettino MAV e ai genitori sarà inviato un messaggio con il costo della retta e dei buoni pasto. Sono state installate anche due postazioni POS, una presso l’Urp (sotto palazzo Rosso, per ora solo per pagamento buoni pasto e non retta) e una presso gli uffici di via San Giovanni Bosco. Questo fino alla fine dell’anno, perchè dal 2019 dovrebbe diventare attivo il servizio PagoPA che permetterà di effettuare i pagamenti anche attraverso smartphone. Incontro “positivo” anche quello informale avvenuto tra la nuova ditta che si occuperà del servizio, la cooperativa Solidarietà e Lavoro, e il Comitato genitori, che ad inizio mese avevano millantato di “non preocedere alla iscrizione al servizio” se non ci fosse stato dialogo, trasparenza e chiarezza per informazioni utili, a partire dal menù.
Ma sul fronte occupazionale? Con la lotta di lavoratori e sindacati che ha tenuto banco per tutta l’estate? “Sono a buon fine quasi tutti i contratti – ha spiegato l’assessore – Tutto il personale del centro cottura (per il quale sembra che le carte siano tutte in regola, con con l’atto di attribuzione che dovrebbe essere stato firmato nella serata di ieri e con la documentazione completa, come la denuncia di inizio attività presentata da Artana Alimentari) e anche dei refettori”. Per alcuni sembra anche con contratti migliorativi rispetto a quelle che erano state le indicazioni iniziali. Qualche ora in più per alcune mansioni, ma soprattutto “il mantenimento della qualifica professionale”. Anche chi era un part time sembra essere riuscito a mantenere intatto in proprio orario di lavoro.

Da un lato i bambini, dall’altro i lavoratori. Ma poi ci sono anche le famiglie. E le loro “tasche”. E’ il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Michelangelo Serra ad essersi soffermato con l’assessore Straneo sulla possibilità di riduzione delle tariffe di iscrizione. “Entro novembre che è il termine entro cui poter agire, si pensa ad un cambiamento, ad una rivisitazione di queste tariffe? Il taglio dei costi che si è ottenuto con la gara, non potrebbe essere rigirato su questo fronte, permettendo quindi una riduzione dei costi dei buoni pasto e delle iscrizioni?”. E il movimento arriva a parlare di percentuali del 60% in meno…..
“Si sta lavorando per una revisione delle rette dei nidi – ha confermato Silvia Straneo – Diverso è il discorso dei buoni pasto che devono stare in un range e che comunque non saranno innalzati nonostante il ribasso proposto già in gara dalla ditta e considerando che con questa cifra si deve coprire il 100% del costo sul bilancio comunale”.
Insomma, una vicenda quella delle mense, che potrebbe vederne ancora delle belle.