Piano di Mobilità Sostenibile: il Comune riparte (quasi) da zero
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Marco Madonia - marco.madonia@alessandrianews.it  
17 Settembre 2018
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Piano di Mobilità Sostenibile: il Comune riparte (quasi) da zero

L'articolato studio commissionato alla società Trt aveva portato a un documento con un'ipotesi complessiva di come avrebbe potuto funzionare la viabilità in città, "ma - spiega il vicesindaco Buzzi Langhi - i numeri sono incompatibili con le risorse oggi disponibili, perciò abbiamo dovuto modificare radicalmente quel progetto"

L'articolato studio commissionato alla società Trt aveva portato a un documento con un'ipotesi complessiva di come avrebbe potuto funzionare la viabilità in città, "ma - spiega il vicesindaco Buzzi Langhi - i numeri sono incompatibili con le risorse oggi disponibili, perciò abbiamo dovuto modificare radicalmente quel progetto"

ALESSANDRIA – Per qualcuno resterà un sogno appena sfiorato, per altri un sospiro di sollievo, per molti l’ennesimo caso di spreco di risorse pubbliche, per tutti c’è la consapevolezza che quasi tre anni di lavoro fra pubblico e privato non hanno portato a un risultato concreto, perché sul tema del Pums, il Piano Urbano di Mobilità Sostenibile promosso a partire dalla precedente amministrazione, la città è pronta a fare oggi almeno un paio di passi indietro. 

Dallo studio effettuato dalla società Trt di Milano, commissionato dal Comune per 40 mila euro durante l’ultimo anno di amministrazione Rossa, era emerso un piano che “avrebbe dovuto portare Alessandria nel futuro”, grazie a investimenti per oltre 17 milioni di euro (due dei quali da spendere per i primi interventi) e della portata di 10 anni. 

Oggi, dopo il cambio dell’Amministrazione e la privatizzazione di Amag Mobilità, il cui socio di maggioranza non è più il Comune ma la Line di Pavia, tutto sembra pronto a cambiare di nuovo. Il piano studiato da Trt verrà infatti ridiscusso a breve e presentato a presentato a Palazzo Rosso (dopo alcuni rinvii, tanto che in diversi si domandavano in realtà che fine avesse fatto), insieme alle osservazioni portate proprio da Amag Mobilità e, annuncia il vicesindaco e assessore alla mobilità Davide Buzzi Langhi, è modificato in maniera radicale rispetto al progetto originario. 

“Lo stravolgimento è dettato dal fatto che il piano elaborato da Trt non teneva conto delle reali possibilità dell’azienda per quel che riguarda mezzi e costi di gestione: esiste un’Agezia della Mobilità che dà un contributo per il trasporto pubblico locale e a quello bisogna attenersi, anche considerando che il gettito che arriva dal numero di biglietti emessi è comunque ridotto” – spiega Buzzi Langhi.

“Nel progetto di Pums presentato da Trt c’era una stima di 65 turni rispetto ai 47 attuali, vale a dire un incremento del 38%, cioè 7 autobus in più, cioè il 25% in più di quelli disponibili oggi, che sono 28 (mentre secondo il piano ne servirebbero 35). Se però l’Agenzia della Mobilità ce ne paga solo 28, non si può non tenerne conto”. 

Sui contenuti di questa rivoluzione l’assessore non si sbilancia ancora “li presenteremo a brevissimo insieme ad Amag Mobilità”, ma certo non si prospetta la rivoluzione che il Pums avrebbe dovuto portare con il suo piano decennale. Ci saranno in ogni caso interventi a favore della mobilità ciclabile, anche perché nel documento di programmazione presentato dall’Amministrazione per il suo mandato si parla di ritorno al bike sharing e di introduzione del car sharing o car pooling. “Il 22 settembre saremo presenti come Comune al convegno con le associazioni del mondo a due ruote e si discuterà proprio di miglioramento delle piste ciclabili in città, con la sistemazioni di alcune fra quelle esistenti e l’introduzione di nuove – spiega Buzzi Langhi – mentre per il bikesharing siamo in contatto con diverse realtà che si sono offerte di gestire il servizio in città: il problema è che per ora nessuna offre di farlo senza ricevere un contributo pubblico e per noi in questo momento è complicato. Mentre per il car sharing il quadro è ancor più complicato e non credo sinceramente che per Alessandria siano molte le soluzioni sostenibili”. 

Fra le novità più importanti che il nuovo Pums porterà con sé ci sarà il Movicentro, vera area di sosta e interscambio per gli autobus, che sarà collocata a lato della stazione, negli spazi di proprietà di Metropark, la società controllata da Ferrovie dello Stato.

“Siamo finalmente riusciti a farli venire ad Alessandria per discuterne – sottolinea Buzzi Langhi – e in passato non ci era riuscito nessuno. L’area antistante alla stazione così è troppo trafficata e va ripensata. Metropark si è dichiarata disponibile a concedere l’area oggi vuota oltre il parcheggio già esistente a lato della stazione, e lì verranno create due zone distinte. In quella immediatamente adiacente al parcheggio troverà posto il Movicentro, con la sosta per i pullman, creando così un’area che agevoli gli operatori che vogliono offrire servizi di trasporto per raggiungere Alessandria e per consentire a chi è in città di spostarsi agevolmente altrove, come per esempio FlixBus, mentre un’altra zona, più esterna e verso il Tanaro, sarà dedicata a parcheggio per soste lunghe, con tariffe particolarmente agevolate. Inoltre verrà rivista la segnaletica del parcheggio oggi esistente gestito da Metropark, per renderlo più visibile. Ha tariffe in linea con quelle comunali, è strategico per la città e ancora sottoutilizzato”. 

Nelle prossime settimane il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, cambiato dopo le osservazioni presentate da Amag Mobilità, sarà dunque finalmente presentato alla città. Solo allora sarà davvero possibile valutare l’intera portata degli interventi proposti. 

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