Caffè Marini, si va verso la trattativa privata. Ex Cangiassi, il rischio è l’ennesimo bando deserto
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Caffè Marini, si va verso la trattativa privata. Ex Cangiassi, il rischio è l’ennesimo bando deserto

Il bar posto a lato del Teatro Comunale, chiuso da tempo, è stato oggetto già di due bandi, conclusi però senza esito positivo, "nonostante le condizioni economiche proposte, che nel secondo caso sono state particolarmente vantaggiose". Resta in bilico anche il futuro dell'ex gelateria Cangiassi. E così per i Giardini la piena riqualificazione deve attendere

Il bar posto a lato del Teatro Comunale, chiuso da tempo, è stato oggetto già di due bandi, conclusi però senza esito positivo, "nonostante le condizioni economiche proposte, che nel secondo caso sono state particolarmente vantaggiose". Resta in bilico anche il futuro dell'ex gelateria Cangiassi. E così per i Giardini la piena riqualificazione deve attendere

ALESSANDRIA – Oltre a essere un’occasione per accrescere servizi preziosi nella zona dei Gardini Pubblici, combattendo così il degrado che da tempo purtroppo li caratterizza, le strutture dell’ex gelateria Cangiassi e del bar Marini, lo storico caffé posto al lato del Teatro Comunale, rappresentano anche un biglietto da visita del nostro capoluogo per chi giunge dalla stazione. 

Ad accomunarli per ora ci sono purtroppo bandi presentati dal Comune e andati deserti, dopo voci di interessamento da parte dei privati.

Adesso Palazzo Rosso è pronta a riprovarci, per l’ennesima volta, ma con l’idea di cambiare, almeno in parte, strategia: per l’ex gelateria è in arrivo un nuovo bando, a condizioni economiche migliorate rispetto all’offerta precedente, ma non è detto che sia ancora sufficiente per vederlo assegnato. Alcune associazioni del territorio già in passato dimostrarono grande interesse per l’area, proponendo concreti interventi di riqualificazione, ma ad oggi pare che l’obiettivo sia ancora quello di tentare la via commerciale. 


Per il Caffé Marini invece, dopo che anche il secondo bando è andato deserto, si potrebbero aprire le porte per la trattativa privata, come confermato dal vicesindaco Davide Buzzi Langhi: “siamo dispiaciuti che anche il secondo bando sia andato deserto, perché obiettivamente prevedeva ottime condizioni contrattuali. L’offerta è stata quella di 1500 euro di canone mensile per un contratto di 9 anni, una cifra più che congrua, anche se paragonata con i canoni di affitto di altre strutture commerciali della zona. Come in precedenza ci sono realtà che dimostrano interesse prima dell’apertura del bando, ma poi non arrivano offerte concrete”. 

L’area però non può essere lasciata nelle condizioni attuali, anche perché i segnali del territorio parlano chiaro: il rischio che il degrato aumenti è concreto, e c’è già chi ha preso di mira la zona. “Stiamo ragionando con il liquidatore sui prossimi passi da intraprendere – spiega l’assessore all’urbanistica Buzzi Langhi – e valuteremo anche l’ipotesi di pensare a una trattativa privata, senza passare per un nuovo bando. Ma obiettivamente le condizioni non potranno essere molto migliori di quelle già offerte”. 

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