Comune: cassa “in rosso” per 2 milioni e mezzo. E a “far paura” è il Patto di stabilità
La variazione di assestamento del bilancio di previsione 2018-2020 mantengono comunque il pluriennale in equilibrio. Ma dalla commissione Bilancio emergono timori per il rischio di poter essere fuori dal Patto di Stabilità in paradosso al fatto che come Comune virtuoso si pagano i debiti pregressi. Altra fonte di preoccupazione è la liquidità di cassa: "siamo di nuovo in anticipazione per oltre 2 milioni e mezzo. Ma perché paghiamo fornitori". Dalla minoranza: "attenzione...il dissesto si crea p
La variazione di assestamento del bilancio di previsione 2018-2020 mantengono comunque il pluriennale in equilibrio. Ma dalla commissione Bilancio emergono timori per il rischio di poter essere fuori dal Patto di Stabilità in paradosso al fatto che come Comune virtuoso si pagano i debiti pregressi. Altra fonte di preoccupazione è la liquidità di cassa: "siamo di nuovo in anticipazione per oltre 2 milioni e mezzo. Ma perché paghiamo fornitori". Dalla minoranza: "attenzione...il dissesto si crea p
ALESSANDRIA – Nonostante le variazioni di assestamento (da approvare da parte del Consiglio comunale entro fine mese) il bilancio di previsione 2018-2020 resta in equilibrio. Si tratta di una verifica generale di tutte le voci di entrata e di uscita (previste), compreso il fondo di riserva e il fondo di cassa, al fine di assicurare il pareggio di bilancio come sostengono anche i Revisori dei Conti con parere favorevole. Seppur con qualche accorgimento per alcune questioni. Infatti come spesso accade anche ai migliori prodotti, qualche “difetto di fabbrica” resta e rischia di inficiare il peggior nemico di ogni amministrazione comunale, come già accaduto in passato per Alessandria: l’ex patto di stabilità. Nel 2010, 2011 e 2012 Palazzo Rosso è stato “fuori dagli equilibri di finanza pubblica”. Un “paradosso” come lo ha definito l’ex assessore al Bilancio, oggi consigliere di minoranza, Giorgio Abonante: “un comune virtuoso, che accantona per pagare i debiti, rischia con questa lettura contabile però di uscire dal patto di stabilità”. Qualcosa di già vissuto in passato, come ha ricordato Diego Malagrino, che deve essere controllato e comunicato ai consiglieri con aggiornamenti costanti. L’amministrazione comunale vuole presentare attraverso i rappresentanti del territorio in Parlamento (Molinari?, ndr) una proposta di “modifica di legge” per chiedere che l’applicazione degli avanzi degli anni passati non vadano ad incidere, e pure negativamente, sugli equilibri di finanza pubblica, cioè sul patto di stabilità. “Assurdo che si venga penalizzati perché si pagano i debiti pregressi”. Quelli che oggi pesano di più e che si trascinano da lontano sono di circa 11 milioni: 6 e mezzo della transazione all’80% del debito col Cissaca e 4 e mezzo del debito ValoriAl (oggi dichiarata fallita, ma su cui pesa ancora l’escussione di una fideiussione bancaria)

La variazione di assestamento proposta pareggia in entrata e spesa a quasi 9 milioni e mezzo per il 2018, a quasi 1 milione e mezzo per il 2019 e ad 1 milione 358 mila per il 2020 e con le variazioni il bilancio di previsione triennale si assesta sui 469 milioni per il 2018, 444 milioni sul 2019 e quasi 440 sul 2020. Ma a far “tentennare” l’aspetto di “comune virtuoso” è anche il continuo ricorso alla anticipazione di cassa, che lascia in rosso di liquidità le casse comunali: oggi in negativo di più di 2 milioni e mezzo. “E’ perché stiamo pagando i fornitori e i debiti” sono le parole dell’assessore Cinzia Lumiera che si scontrano però con le preoccupazioni sollevate dai banchi di minoranza (Pd, Moderati e M5S). “Bisogna stare attenti…il dissesto si crea più per cassa che non per competenza” è stato il commento dell’ex assessore Abonante, senza troppi tecnicismi, ma sul concreto.
