La polizza assicurativa sottoscritta con i soldi dello zio, due condanne
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La polizza assicurativa sottoscritta con i soldi dello zio, due condanne

Circonvenzione di incapace e ricettazione. Sono i due reati per i quali due donne sono state condannate ieri dal tribunale di Alessandria, rispettivamente a 3 anni di reclusione e 2 anni e 10 mesi

Circonvenzione di incapace e ricettazione. Sono i due reati per i quali due donne sono state condannate ieri dal tribunale di Alessandria, rispettivamente a 3 anni di reclusione e 2 anni e 10 mesi

CRONACA – Circonvenzione di incapace e ricettazione. Sono i due reati per i quali due donne sono state condannate ieri dal tribunale di Alessandria, rispettivamente a 3 anni di reclusione e 2 anni e 10 mesi.
Davanti ai giudici sono finite Giuseppina Ravetti e la figlia, Simona Rossi, accusate di aver utilizzato le risorse di un anziano parente per sottoscrivere una polizza a favore di Rossi. Secondo il tribunale, però, l’anziano, Giuseppe Ravetti, non era in grado di intendere quando la polizza fu sottoscritta. 
I fatti risalgono al 2011. Qualche mese prima della sottoscrizione della polizza, l’anziano di 85 anni, aveva firmato davanti ad un notaio la procura alla nipote, Giuseppina, per la gestione del patrimonio. 
L’uomo morì nel 2012 e si fecero avanti altri eredi, i quali ebbero la sorpresa di scoprire che il patrimonio finanziario dell’anziano non era più nei conti correnti. 

A Giuseppina Ravetti era anche contestato il fatto di aver indotto il notaio a predisporre la procura, tenendogli nascosto lo stato di infermità mentale dell’anziano. Reato dalla quale, però, è stata prosciolta. Nel corso del processo, furono fatte perizie e raccolte testimonianze che indicherebbero come l’uomo alternasse momenti di lucidità a momenti di confusione.
Confusione che peggiorò negli ultimi mesi di vita, quando però la procura era già stata firmata.
Il pubblico ministero Andrea Zito, che ha concluso l’istruttoria avviata da Giancarlo Vona, aveva chiesto la condanna a 5 anni e 2 mesi per Giuseppina e 2 anni e 8 mesi per Rossi.
Il giudice ha riconosciuto il reato di circonvenzione di incapace per la prima e ricettazione per la seconda. La difesa, assunta dall’avvocato Vittorio Gatti, e gli eredi costituiti parte civile con l’avvocato Tino Goglino, attendono ora le motivazioni della sentenza per un eventuale ricorso in Cassazione. Intanto, il giudice ha fissato una provvisionale di 50 mila euro e la liquidazione in altra sede del danno, stimato in 600 mila euro.

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