Palazzo Rosso alla ricerca del nuovo “Responsabile di protezione dati personali”
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G.B. - giulia.boggian@alessandrianews.it  
10 Maggio 2018
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Palazzo Rosso alla ricerca del nuovo “Responsabile di protezione dati personali”

Il nuovo regolamento sul trattamento e protezione dei dati personali e la nuova figura del "Responsabile" - come dettato dalla normativa europea - dovrà entrare in vigore entro il 25 maggio. Il Comune sta ricercando prima all'interno del proprio personale (altrimenti poi all'esterno) questa nuova figura di "giudice" super partes....

Il nuovo regolamento sul trattamento e protezione dei dati personali e la nuova figura del "Responsabile" - come dettato dalla normativa europea - dovrà entrare in vigore entro il 25 maggio. Il Comune sta ricercando prima all'interno del proprio personale (altrimenti poi all'esterno) questa nuova figura di "giudice" super partes....

 ALESSANDRIA – Il nuovo “Regolamento generale sulla protezione dei dati”, relativo alla “protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati” normato dal Parlamento Europeo nel 2016 dovrà entrare in vigore entro il 25 maggio. Ogni amministrazione deve pertanto redigerlo, ma la vera novità sta nell’individuazione di una figura quella del “Responsabile della protezione dei dati personali” che deve avere alcune caratteristiche professionali, ma soprattutto deve rappresentare una figura di terzietà e trasversalità con le altre figure dell’ente preposte a questo settore (quindi un assessore di riferimento, l’assessore Silvia Straneo e dei dirigenti).

“Si tratta della vera novità – come ha spiegato la dottoressa Bistolfi insieme all’assessore Straneo in commissione – Si tratta di una figura nuova, una sorta di ‘avvocato informatico’ che deve avere delle competenze nell’ambito giuridico e in quello informatico. Ma soprattutto dovrà assumere un ruolo di terzietà (quasi un giudice, ndr) preposto al controllo e alla tutela dei dati dei cittadini”. Per questo il Comune di Alessandria è alla ricerca di questa figura: “prima con un avviso di selezione interno (in scadenza proprio oggi, ndr), cioè tra i dipendenti comunali, altrimenti poi si guarderà all’esterno”.

Ogni amministrazione comunale delibera delle proprie procedure e dei propri codici di condotta che devono tutti essere indirizzati alla tutela, alla salvaguardia dei dati personali, ad una accurato controllo, così da non permettere che sia le banche dati che la mole ancora di dati in cartaceo possa essere persa, modificata, eliminata o addirittura trasferita a paesi terzi. “Il cittadino della avere la garanzia di tutela dei propri dati, è un suo diritto” ha sentenziato l’assessore.

“Credo che per Alessandria sia possibile trovarlo tra i 600 dipendenti dell’ente – è intervenuto Enrico Mazzoni (PD). Ma credo che i problemi più grossi nell’individuare questa figura sarà dei piccoli comuni, visto che tutti gli oltre 190 comuni della provincia dovranno deliberare su questo nuovo regolamento e su questa nuova figura”. Da qui il ragionamento di poter pensare ad una “figura di Responsabile condivisa”, magari consorziandosi tra Comuni, oppure con delle convenzioni, così che il Responsabile di Alessandria possa svolgere questo compito anche per altri piccoli paesi. “Il rischio sta solo nella mole di lavoro che il Responsabile del capoluogo avrà, e al quale non potrà sottrarre troppo tempo” sottolinea la Straneo. Mentre sul tempo dell’incarico, sul tempo da dedicare all’incarico, sull’eventuale contratto se fosse scelta una figura fuori dai dipendenti dell’Ente sarà il Comune, cioè il sindaco ha decidere.

Si tratta di un Regolamento ancora tutto in divenire….con molte complicazioni già ora nella sua formulazione generale. Una materia da “curare” però con attenzione….perché se si tratta ancora di qualcosa di nuovo, lo stesso non si può dire sulle eventuali sanzioni cui il Comune potrebbe incorrere qualora dei dati venissero persi, divulgati in modo errato, eliminati. Sanzioni “salate”, questo è certo: si va dalla “mera diffida amministrativa a sanzioni fino a 20 milioni di euro”.

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