Mense: “il servizio scodellamento nei nidi sarà con personale comunale”. E la battaglia ha inizio…
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Mense: “il servizio scodellamento nei nidi sarà con personale comunale”. E la battaglia ha inizio…

La novità dall'incontro di una delegazione sindacale con la giunta comunale: "lo scodellamento nei nidi sarà internalizzato, svolto da personale già pagato del Comune". Preoccupazione in più che si aggiunge a quelle dei sindacati per la "mancanza di una clausola di salvaguardia nel bando di gara per il servizio di refezione scolastica che dia garanzia ai lavoratori, alle loro retribuzioni e alla qualità del servizio"

La novità dall'incontro di una delegazione sindacale con la giunta comunale: "lo scodellamento nei nidi sarà internalizzato, svolto da personale già pagato del Comune". Preoccupazione in più che si aggiunge a quelle dei sindacati per la "mancanza di una clausola di salvaguardia nel bando di gara per il servizio di refezione scolastica che dia garanzia ai lavoratori, alle loro retribuzioni e alla qualità del servizio"

 ALESSANDRIA – Sono “quelli che non si arrendono” che con fischietti, coperchi di pentole e mestoli da cucina hanno fatto sentire la propria voce nella manifestazione organizzata giovedì 10 maggio sotto Palazzo Rosso. Sono i lavoratori del servizio di refezione scolastica oggi sotto Aristor e domani non si sa. Infatti l’appalto del servizio mensa scade a luglio e le organizzazioni sindacali (Cgil, Cisl e Uil del settore commercio, turismo e servizi) lamentano “la mancata presa in considerazione dei suggerimenti e delle richieste fatte nell’incontro di fine aprile con l’amministrazione comunale per la salvaguardia dei lavoratori e della qualità del servizio”.

“Due ore di incontro ad aprile, con richieste specifiche sulla clausola di salvaguardia, per garantire i posti di lavoro, ma anche la qualità, ovvero il contratto oggi in essere e la retribuzione che per molti di questi lavoratori non supera i 500 euro mensili. E poi ovviamente il mantenimento della qualità del servizio, che con questa economicità prevista nel bando, fa presupporre che non possa venire mantenuta. Si tratta dei pasti dei nostri bambini” sono le proteste delle organizzazioni sindacali.

Proteste che sono state “ascoltate” anche dall’amministrazione comunale, riunita in giunta a Palazzo Rosso che ha chiesto un incontro con una delegazione per capire le ragioni di questo presidio. Così a salire lo scalone di Palazzo Rosso sono stati Fabio Favola per la Filcams Cgil, Cristina Vignolo per la Fisascat Cisl e Maura Settimo per la UilTucs. E dal tavolo della sala giunta si è aperto il confronto, in alcuni momenti anche acceso, alla presenza anche del Segretario Generale del Comune.

E’ l’assessore Silvia Straneo che ha seguito la partita in prima persona a lasciarsi scappare che “il servizio di scodellamento nei nidi comunali sarà internalizzato, gestito da personale comunale, già pagato, che può svolgere questa mansione”. “Ci sono persone pagate che stanno a far niente” ha incalzato il segretario generale a supporto dell’amministrazione. Da qui il grido d’allarme che diventa più forte: “quindi ci confermate che ci saranno dei licenziamenti?” replicano i sindacati. “Noi non licenziamo nessuno. Non siamo noi a decidere ma la ditta che vincerà la gara”.

Questa la notizia di cui tutti erano all’oscuro che si va ad aggiungere alla preoccupazione di Cgil, Cisl e Uil per quel gruppo di altri lavoratori, una decina circa, che sono già stati esclusi nel bando, ovvero chi si occupa del trasporto pasti e delle provvigioni. “Saranno parte dell’indotto – ha risposto l’assessore – visto che i lavoratori inseriti (91 e non 101 quali sono) sono ‘tabellati’ ovvero sono stati presi da registi/tabelle dagli uffici”.

“Perché non si è inserito nella clausola di salvaguardia quello che avevamo chiesto, tutela di numero ma anche di mansioni? Non c’è il mantenimento dell’orario di lavoro, della retribuzione. Da qui scaturisce la nostra preoccupazione che venga fatto cadere il principio di tutela dei lavoratori” sono state le parole della Vignolo per la Cisl.

“Voi avete dato orientamenti da inserire nel bando di gara e noi nel limite del possibile della legge li abbiamo integrati – ha esordito il sindaco, rammaricato per l’ultimo comunicato dei sindacati, che gli davano sostanzialmente del bugiardo, parlando di promesse mancate – Non mi piace sentire dire che abbiamo escluso Aristor. Perché? Sono stati indagati dagli uffici dei parametri da inserire nel bando sulla base di un confronto con altri servizi mensa di altre realtà simili ad Alessandria”. Anche per il Segretario generale “è stata analizzata ogni richiesta delle organizzazioni sindacali, per poi creare però un bando che rispettasse i vincoli di legge, il codice degli appalti”.

“Aristor viene tagliata fuori per i paletti inseriti, che prevedono che l’azienda che partecipa alla gara debba avere almeno tre esercizi di bilancio in equilibrio, in pareggio. E Aristor sapete bene che non li ha” sono le parole di Favola. Con le quali non concorda l’assessore Monica Formaiano: “credo che mettere aziende ‘sane’ sia un vantaggio anche per i lavoratori, che non rischiano di essere assunti da aziende in difficoltà che magari dopo poco tempo li mettono in mobilità o li lasciano a casa”.

Ma secondo il sindacalista della Cgil, “era evidente che non c’era predisposizione a raccogliere le nostre istanze e al contrario di quanto avete dichiarato come amministrazione in questo bando il contributo dei sindacati non c’è! Perché non è stata inserita una clausola di salvaguardia che tuteli i lavoratori, e nemmeno le somme messe a bando per questa gara garantiscono un contratto decente.A queste condizioni economiche e con questa clausola di salvaguardia la garanzia per i lavoratori non c’è. Se ci sbagliamo e non è così: dimostratecelo”. “La norma a tutela dei lavoratori inserita è al minimo di legge….noi avevamo chiesto di inserire più margini di salvaguardia” ha aggiunto Maura Settimo.

Un “muro contro muro” che si è concluso con una stretta di mano e nulla di più. Ora sarà l’esito del bando di gara a dimostrare quali sono state le “bugie”. Ma nell’attesa di capire cosa succederà “la battaglia non si ferma” per lavoratori e sindacati che sono pronti a continuare la mobilitazione con altre manifestazioni e presidi….e “se è necessario anche con una tenda sotto il Comune”.

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