Centro storico: c’è chi chiude, chi apre e chi si reinventa
Home
G.B. - giulia.boggian@alessandrianews.it  
2 Maggio 2018
ore
00:00 Logo Newsguard

Centro storico: c’è chi chiude, chi apre e chi si reinventa

In questi ultimi mesi il centro storico del commercio alessandrino è stato “vittima” di importanti chiusure e più in generale di una crisi che attanaglia il settore ormai da tempo, con tutte le variabili del caso interconnesse, come la viabilità e senza dimenticare le prossime apertura alle porte della città. Ma provando ad analizzare la situazione si potrebbe tranquillamente dire che "c'è chi chiude, chi apre e anche chi si rinnova o reinventa"

In questi ultimi mesi il centro storico del commercio alessandrino è stato ?vittima? di importanti chiusure e più in generale di una crisi che attanaglia il settore ormai da tempo, con tutte le variabili del caso interconnesse, come la viabilità e senza dimenticare le prossime apertura alle porte della città. Ma provando ad analizzare la situazione si potrebbe tranquillamente dire che "c'è chi chiude, chi apre e anche chi si rinnova o reinventa"

 ALESSANDRIA – In questi ultimi mesi il centro storico del commercio alessandrino è stato “vittima” di importanti chiusure e più in generale di una crisi che attanaglia il settore ormai da tempo, con tutte le variabili del caso interconnesse, come la viabilità di un centro cittadino a misura d’uomo quale Alessandria (Ztl, si o no?). Il tutto contornato dalla prossima apertura (a settembre) alle porte della città di un nuovo Retail Park.

Ma provando ad analizzare la situazione che c’è e che verrà si potrebbe tranquillamente dire che c’è chi chiude, chi apre e anche chi si rinnova o si reinventa. Per amore di un mestiere che è quello che ha come prima caratteristica il contatto con il pubblico, con il cliente.

Tra le grandi chiusure non si possono non ricordare “Boano” in via san Lorenzo, la strada delle botteghe alimentari; ma anche il bar “Guidetti” in via Alessandro III e lo storico ristorante alessandrino, “Il Grappolo”che voci di corridoio darebbero per “venduto” ad una nuova attività sempre di ristorazione. Ma è proprio il “padre” de Il Grappolo, Beppe Sardi, uno dei primi esempi di chi ha saputo reinventarsi: programmi in Tv e ora qualche “puntata” spot nel locale della figlia (il Barlicin) con lo storico “bollito misto”, oggi anche acquistabile sottovuoto “take away”. 
Chi dopo una tragedia si è rialzato è anche il ristorante brasiliano Dragut di via Vochieri, che ha riaperto le porte alla clientela solo poche settimane fa. Mentre sembra che la via più “bella e da sempre colorata” della città, via Bissati, diventerà presto la nuova sede di un ristorante (il Razmataz?ndr) già esistente che si sposta più in centro.
E poi ancora le scritte “chiuso per ferie” ormai da troppo tempo di altri due esercizi commerciali del centro, che non fanno ben sperare, anzi. Si tratta della panetteria vicino al cantiere dell’Ex Cinema Moderno in piazzetta della Lega e del bar Nos3ss di via Ferrara, noto punto d’incontro per la movida degli aperitivi. 

Ma su tutte- per il coraggio – ci sono le new entry, ovvero le nuove aperture. In primis “Casa Signorelli” il locale della famiglia Rovida-Signorelli che ha aperto in piazza della Libertà angolo via dei Martiri, impossibile da non notare per la sua “eleganza”. Ma allo stesso tempo che in pochi giorni di apertura ha già fatto parlare molto di sé. E sarò proprio questo angolo di città, quello di piazza della Libertà a vivere la maggiore “rinascita” commerciale, con l’apertura a breve proprio di fronte a Casa Signorelli, lato parcheggio, del nuovo chiosco di “Chivitos”, made in Uruguay (dove c’era la vecchia edicola di giornali). 

Chi ha deciso di tentare è anche la nuova gestione del bar all’angolo tra via Dossena e piazza Santo Stefano, dove prima c’era la “griglieria” e prossima apertura è prevista anche in via Alessandro III, proprio vicino al locale di Guidetti di una attività bar e aperitivi, che sfrutterà “l’angolo di paradiso” al suo interno, un piccolo cortiletto che per qualche ora farà dimenticare di essere in città.

Articoli correlati
Leggi l'ultima edizione