Rossetti senza marchio Ce, 20 giorni di condanna per Luca Paglieri
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
1 Marzo 2018
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Rossetti senza marchio Ce, 20 giorni di condanna per Luca Paglieri

E' stato condannato a venti giorni di reclusione Luca Paglieri, all'epoca amministratore della Paglieri Sell System, per frode nell'esercizio del commercio. L'azienda, che nel frattempo è fallita, è stata ritenuta responsabile di aver immesso sul mercato un prodotto cosmetico privo del marchio di garanzia CE

E' stato condannato a venti giorni di reclusione Luca Paglieri, all'epoca amministratore della Paglieri Sell System, per frode nell'esercizio del commercio. L'azienda, che nel frattempo è fallita, è stata ritenuta responsabile di aver immesso sul mercato un prodotto cosmetico privo del marchio di garanzia CE

CRONACA – E’ stato condannato a venti giorni di reclusione Luca Paglieri, all’epoca amministratore della Paglieri Sell System (nella foto), per frode nell’esercizio del commercio. L’azienda, che nel frattempo è fallita, avrebbe infatti immesso sul mercato un prodotto cosmetico privo del marchio di garanzia CE.
La vicenda risale al settembre 2011, in un paese del centro Italia, quando una bambina, dopo aver usato un rossetto commercializzato dalla Paglieri Sell System, ha uno sfogo cutaneo. Le indagini, condotte dalla Guardia di Finanza, portano a Pozzolo dove aveva sede l’azienda amministrata da Luca Paglieri. Il rossetto non aveva sulla confezione il regolare marchio CE.
In aula, davanti al tribunale, la difesa, sostenuta dall’avvocato Lucio Parodi, aveva tentato di dimostrare come il marchio, in relatà, non fosse richiesto per legge sul quella tipologia di prodotti e, in ogni caso, il rossetto non era realizzato dalla Paglieri Sell System, ma solo commercializzato.
Il rossetto, infatti, risultava prodotto da una ditta svizzera, realizzato in Cina e reimportato in Europa tramite una società tedesca, fornitrice della Paglieri Sell System. L’importazione, quindi, avveniva nell’ambito dell’Unione Europea. Ieri il tribunale di Alessandria è arrivato ad una sentenza di condanna. Il pubblico ministero aveva chiesto che fosse riconosciuta una pena pecuniaria di 1000 euro di multa. Per la difesa l’imputato andava assolto perchè il fatto non sussiste o, in subordine, perchè di lieve entità. Il giudice ha inflitto il carcere, per due mesi (pena sospesa). La difesa è intenzionata a ricorrere in appello non appena verranno depositate le motivazioni della sentenza.
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