Sette “pietre d’inciampo” per non dimenticare
Nell'ambito delle iniziative per la "Giornata della Memoria", le creazioni dellartista tedesco Gunter Demnig per ricordare anche ad Alessandria, in via Migliara e via Milano, domenica 14 gennaio, i cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti attraverso delle targhe di ottone della dimensione di un sampietrino con nome, data e luogo
Nell'ambito delle iniziative per la "Giornata della Memoria", le creazioni dell?artista tedesco Gunter Demnig per ricordare anche ad Alessandria, in via Migliara e via Milano, domenica 14 gennaio, i cittadini deportati nei campi di sterminio nazisti attraverso delle targhe di ottone della dimensione di un ?sampietrino? con nome, data e luogo
Si tratta di sette targhe di ottone, della dimensione di un sanpietrino davanti alle quali “inciampare”, non nel senso strettamente fisico del termine, ma “fermandosi ad osservarle, leggerle e non dimenticare”. Ad Alessandria due saranno poste in via Migliara con i nomi di deportati alessandrini che non sono mai più tornati dai lager nazisti: Cesare Sacerdote e Vittorina Artom. Le altre 5 invece saranno posizionate in via Milano, davanti alla Sinagoga non essendo certa la reale convergenza tra la residenza di allora delle vittime e le strade cittadine di oggi. Qui ci saranno i nomi di Saul Campagnano, Emilia Vitale, Ermelinda Colombina Carmi, Ermene Ester Carmi, Ida De Benedetti, che sono tutti alessandrini deportati e assassinati ad Auschwitz nel 1944/45.
Questi tipi di installazione sono iniziati in Germania, a Colonia, nel 1995 e hanno portato a inizio 2016 ad oltre 56 mila “pietre” (la cinquantamillesima pietra è stata posata a Torino) in ventidue Nazioni europee: Germania, Austria, Ungheria, Repubblica Ceca, Slovacchia, Polonia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo, Norvegia, Italia, Francia, Spagna, Svizzera, Grecia, Ucraina, Slovenia, Croazia, Romania ed Russia. E ora arrivano anche ad Alessandria grazie alla collaborazione tra l’amministrazione comunale e i servizi anagrafe, i Lions Club Alessandria Host e Boscomarengo Santacroce e Paolo Vitale delegata della Comunità ebraica di Alessandria e Torino, oltre a titolo personale, del dottor Paolo Graziosi, oculista e dirigente presso ASL di Alessandria.

Le pietre d’inciampo — posate in memoria delle vittime del nazismo, indipendentemente da etnia e religione — al gennaio dello scorso anno erano già 661 in Italia, di cui 85 a Torino, 3 ad Avigliana, 2 a Casale Monferrato, 17 a Meina, 1 a Moncalieri e 1 a Stresa.