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Insultano la badante della madre, due condannate
Parole pesanti, rivolte alla giovane badante straniera della madre, hanno portato alla condanna di due donne per lesioni e violenza. Riconosciuta dal giudice anche l'aggravante dell'odio razziale
Parole pesanti, rivolte alla giovane badante straniera della madre, hanno portato alla condanna di due donne per lesioni e violenza. Riconosciuta dal giudice anche l'aggravante dell'odio razziale
CRONACA – Gli insulti rivolti all’indirizzo della giovane badante, all’epoca 33enne, di nazionalità albanese, sono costati la condanna a cinque mesi e dieci giorni per Cristina Baiardi e cinque mesi per Maria Grazia Baiardi, accusate di lesioni, ingiurie, violenza. A denunciare le due donne, insieme ad una terza persona, assolta, è stata la stessa vittima, Marjane Shkambri, per una discussione trascesa in lite avvenuta nel 2014, a Volpeglino.
Ieri il tribunale di Alessandria, presieduto dal giudice Tirone, ha acconto la tesi del pubblico ministero Vona, condannando le due donne.
Probabilmente i rapporti tra Marjane e le figlie dell’anziana signora erano tesi da tempo, ma a fare traboccare l’acqua dal vaso sarebbe stata, in particolare, una lite. Volarono parole “grosse” e, secondo l’accusa, anche strattoni e spinte, che provocarono nella badante uno “stato ansioso”, oltre ad una “distrazione della cervicale”. La vittima disse che le fu impedito di allontanarsi dall’abitazione, poiché l’anziana non aveva ancora finito di mangiare. Dal personale, si arrivò al generale con frasi del tipo: “dovete andare a casa vostra” e, “vi odio”. Da qui l’aggravante dell’odio razziale.
Ci sarebbe stata anche la minaccia di schiaffi e calci. Le due donne, difese dagli avvocati Roberto Tava e Federico Pellegrini, non hanno negato le parole di troppo, ma negano le lesioni e la violenza, riconosciute invece dal giudice, e pertanto, tramite i legali, si riservano di valutare un ricorso in appello. Intanto la vittima è stata risarcita con 1.500 euro per i danni morali.