Quando il forte Bormida funzionava da carcere…
Alessandria è stata una città con diversi spazi "dedicati" alla carcerazione, fra i quali anche i suoi forti. Ecco tracce della temporanea trasformazione del forte Bormida in area di detenzione
Alessandria è stata una città con diversi spazi "dedicati" alla carcerazione, fra i quali anche i suoi forti. Ecco tracce della temporanea trasformazione del forte Bormida in area di detenzione
ALESSANDRIA – Dalle pagine dell’Osservatore Alessandrino appaiono le prime notizie della trasformazione di Alessandria in carcere a tutto tondo, come messo in rilievo dalle lamentele giornalistiche pubblicate due settimane fa.
L’evoluzione comincia nel giugno 1868 con l’approntamento di forte Bormida a carcere fisso e per molte persone, con una infermeria fissa, cominciando col trasportare la prima ventina di detenuti.
Tutti gli altri articoli sono stati scritti da gennaio a giugno 1869 e il numero dei detenuti è lievitato grandemente per arrivare a 400 persone, messi in celle che non sono proprio dei cameroni, come si può vedere dalla fotografia.
Dagli articoli si capisce che in quel periodo in tutta Italia ci sono state molte manifestazioni per una ipotetica tassa sul macinato, quindi sul pane quale bene primario della popolazione.
Dal Friuli all’Emilia vengono incarcerati contadini manifestanti che si accingono a passare lunghi mesi nella nostra città.







