“Cibo scadente”: al Don Soria i poliziotti rifiutano la mensa
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G. P. - giordano.panaro@alessandrianews.it  
25 Ottobre 2017
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“Cibo scadente”: al Don Soria i poliziotti rifiutano la mensa

Il cambio in cucina non è stato gradito dai poliziotti che lamentano scarsa qualità e porzioni insufficienti. Così da ieri, per protesta, in molto hanno rinunciato al pasto pagato ben sette euro.

Il cambio in cucina non è stato gradito dai poliziotti che lamentano scarsa qualità e porzioni insufficienti. Così da ieri, per protesta, in molto hanno rinunciato al pasto pagato ben sette euro.

 ALESSANDRIA – Gastriti, bruciori allo stomaco. E crampi per la fame. I poliziotti penitenziari del Cantiello e Gaeta – la Casa Circondariale Don Soria – sono stanchi di dover mangiare peggio dei detenuti, e di soffrire per un servizio che reputano di bassa qualità. Da lunedì 23 ottobre stanno facendo lo sciopero della mensa. Una protesta silenziosa che ha sorpreso la dirigenza e gli stessi sindacalisti, che forse non credevano ad un’adesione plebiscitaria. Segno che alla mensa interna il cibo non è per niente gradito.

Alcuni agenti spiegano che da quando è stata cambiata la ditta fornitrice con una gara al ribasso arrivata a pagare un pasto solo tre euro, la qualità del servizio si sarebbe  decisamente abbassata. Nonostante il loro ticket sia di 7 euro.

I poliziotti sono stanchi delle porzioni scarse, dei cibi che arrivano già con odori sgradevoli e della scarsa scelta del menu. Spesso ci si deve accontentare di un piatto di pasta “con o senza”, con il sugo (“a volte aspro”, raccontano) o in bianco. E le quantità non arrivano mai giuste per sfamare i dipendenti nei due pasti giornalieri. Per non cedere ai morsi della fame le guardie si affidano così ai distributori automatici.

Alla protesta ad oltranza avrebbe aderito la stragrande maggioranza della polizia penitenziaria, decisa a proseguire finché la qualità dei cibi serviti non sarà quantomeno migliorata.
 

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