Juri: dalla Prova del cuoco al castello di Trisobbio
Lo chef Risso, da otto anni alla Bruceta di Cremolino, gestirà la location prestigiosa. "Un sogno - racconta - e un modo per elevare il livello della mia cucina". Il sindaco Comaschi: "Opportunità per tutto il paese"
Lo chef Risso, da otto anni alla Bruceta di Cremolino, gestirà la location prestigiosa. "Un sogno - racconta - e un modo per elevare il livello della mia cucina". Il sindaco Comaschi: "Opportunità per tutto il paese"
TRISOBBIO Ci sono voluti un po’ di tempo, un paio di proroghe dell’avviso, ma alla fine il castello di Trisobbio ha un nuovo gestore. E ad annunciarlo è stato proprio lui, qualche giorno fa, utilizzando Facebook. Si tratta di Juri Risso, il cuoco che da otto anni porta avanti a Cremolino il ristorante “La Bruceta”, noto anche per una partecipazione a “La Prova del Cuoco”, la nota trasmissione di Rai1. L’accordo, stipulato con il Comune è di sei anni più altri sei. “Molti operatori – spiega il sindaco Marco Comaschi – si sono interessati negli ultimi mesi. Alla fine sono rimasti due candidati. Abbiamo preferito Risso per il suo curriculum, per la sua conoscenza e vicinanza al territorio. E’ stato un matrimonio fortemente voluto, e per questo ci siamo venuti incontro anche sul canone di gestione”. Nell’ultimo periodo al castello si sono alternate diverse gestioni. “Ora – commenta Risso – non ho più scuse. Sarà un impegno difficile portare avanti entrambi i lavori. Ma una delle cose che mi hanno insegnato i miei maestri in cucina sono l’organizzazione e la capacità di delegare”.Di fatto la fumata bianca che ha portato all’accordo è arrivata tra la fine del mese di agosto e l’inizio di settembre. Prima di arrivare a Cremolino Risso ha lavorato negli Stati Uniti, in Inghilterra, in altri paesi europei, ed anche in Arabia Saudita: una gavetta dura ma molto formativa. L’occasione per tornare in Italia capita nel 1999 con un ristorante, assieme al cognato, a poca distanza da Busalla. “Umiltà e apertura mentale sono le due doti fondamentali per portare avanti la ristorazione – prosegue – Questa è una sfida importante. Anche la location contribuisce a determinare il tipo di cucina che puoi proporre. Il castello rappresenta in un certo senso l’ultimo salto”. La sfida è quella di proporre una ristorazione di alto livello.
“La regola dovrà essere che tutto ciò che sarà proposto sulle tavole dovrà uscire dalle nostre mani”. Rappresenta una risorsa importante il castello per un piccolo paese che negli ultimi anni ha puntato molto anche su un’enogastronomia di qualità per promuoversi, il richiamo al tartufo locale il punto di partenza. “Abbiamo fatto l’accordo – conclude Comaschi – anche per privilegiare una certa continuità. Il castello ha questa finalità d’uso dal 2004. In questo lasso di tempo il modo di organizzare cerimonie è cambiato. Ma per noi avere una gestione è fondamentale per poter sviluppare gli eventi che connotano il nostro territorio”. Il primo, tra qualche settimane, la rassegna del tartufo, per la quale si preannunciano succose novità.