Non ancora iniziati e già lievitati i lavori per la facciata di Palazzo Rosso
I soldi messi da parte per ristrutturare la facciata e il tetto non bastano. Il preventivo è lievitato in pochi anni di oltre 200 mila euro. Ma una data certa di inizio lavori non c'è ancora. L'iter burocratico è ancora lungo, anche se nei prossimi mesi potrebbe già muoversi qualcosa
I soldi messi da parte per ristrutturare la facciata e il tetto non bastano. Il preventivo è lievitato in pochi anni di oltre 200 mila euro. Ma una data certa di inizio lavori non c'è ancora. L'iter burocratico è ancora lungo, anche se nei prossimi mesi potrebbe già muoversi qualcosa
ALESSANDRIA – Visto com’è messo, più che Palazzo Rosso bisognerebbe chiamarlo Palazzo Rotto. Il rifacimento del tetto e della facciata storica (quella in rosso, appunto) della Casa Comunale non è più procrastinabile, dopo decenni di rinvii. Il tetto è un colabrodo, l’intonaco colorato che lo identifica sta perdendo dappertutto la tinta. Finalmente dopo decenni di tira e molla il progetto di massima per un bel restyling c’è, ma solo per le ‘urgenze’ (la facciata rossa e il tetto, niente cortile interno né infissi, né via Verdi). I soldi anche, seppur non tutti.
Da troppo tempo si discuteva di ristrutturare l’edificio comunale, ma solo nel 2015 si sono trovati i soldi: 720 mila euro, e l’impegno della Giunta a portare avanti il progetto, dopo il placet – arrivato – della Soprintendenza.
Sono trascorsi un paio d’anni e i costi sono già lievitati ad oltre 900 mila euro. Le condizioni del tetto e del sottotetto preoccupano molto, ed evidentemente tutto l’edificio ha bisogno di più ‘cure’ del previsto
che fanno salire il conto finale. Dal momento che i costi sono aumentati, i tempi potrebbero allungarsi, visto che burocraticamente parlando siamo solo a metà strada. Accantonati i soldi sufficienti, la Giunta deve approvare il progetto esecutivo, indire una gara d’appalto, affidare lavori. Salvo imprevisti. Che per una facciata storica possono essere molti. A partire dalle condizioni atmosferiche. E’ probabile quindi che si lavori per far partire il cantiere in primavera, quando il tempo di solito è più clemente.
L’assessore Giovanni Barosini che non vuole farsi prendere dall’annuncite, è cauto nel proclamare il D-day, giorno in cui si alzeranno le impalcature: “Lo stato dell’arte è questo, vedremo nei prossimi mesi…”.jpg)