Ecoreati e corruzione, a Cascina Saetta un incontro per capire
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
24 Luglio 2017
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Ecoreati e corruzione, a Cascina Saetta un incontro per capire

Una settimana a Cascina Saetta, a Bosco Marengo, per studiare la realtà della criminalità organizzata al nord: è il campus "E!state liberi", organizzato dall'associazione antimafia Libera. Nella cascina che fu del boss Rosario Caci ragazzi tra i 15 e i 24 anni stanno affrontando temi spinosi come gli ecoreati e le ecomafie

Una settimana a Cascina Saetta, a Bosco Marengo, per studiare la realtà della criminalità organizzata al nord: è il campus "E!state liberi", organizzato dall'associazione antimafia Libera. Nella cascina che fu del boss Rosario Caci ragazzi tra i 15 e i 24 anni stanno affrontando temi spinosi come gli ecoreati e le ecomafie

BOSCO MARENGO – Una settimana a Cascina Saetta, a Bosco Marengo, per studiare la realtà della criminalità organizzata al nord: è il campus di volontariato “E!state liberi”, organizzato dall’associazione antimafia Libera.

Nella cascina che fu del boss Rosario Caci – primo bene confiscato alla mafia in provincia di Alessandria e oggi intitolato al giudice Antonino Saetta, ucciso nel 1988 – ragazzi tra i 15 e i 24 anni provenienti un po’ da tutta la provincia stanno affrontando temi spinosi come gli ecoreati e le ecomafie.

Domani, martedì 25 luglio, si terrà uno dei momenti di confronto pubblici più importanti: alle 17.00 infatti Cascina Saetta ospiterà la tavola rotonda “Ecoreati e corruzione” con il maggiore Massimiliano Corsano (comandante del gruppo carabinieri per la tutela dell’ambiente di Milano), il sostituto procuratore di Alessandria Riccardo Ghio, il presidente dell’Ordine degli avvocati della provincia Piero Monti e la docente universitaria Roberta Lombardi, esperta di diritto amministrativo.

Cascina Saetta, nella frazione Donna di Bosco Marengo, ha aperto i battenti ufficialmente un anno fa, dopo un iter piuttosto tormentato. Sequestrata nel 2005 e presa in carico dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati, nel 2010 è stata assegnata al Comune di Bosco Marengo. I progetti di riuso dell’immobile si erano tutti arenati, e nel 2013 c’era stato anche un crollo che aveva provocato gravi danni alla struttura. Finalmente, con l’assegnazione a Libera (e grazie ai fondi stanziati dalle Fondazioni Social, Cral e Crt) nel giugno del 2016 Cascina Saetta è tornata a nuova vita.

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