Ancora un rinvio al processo per il traffico illecito di rifiuti
Non tutte le notifiche erano state fatte correttamente: slitta ancora l'avvio del processo contro diciannove imputati per smaltimento illecito di rifiuti in Provincia che vede coinvolti imprenditori e trasportatori
Non tutte le notifiche erano state fatte correttamente: slitta ancora l'avvio del processo contro diciannove imputati per smaltimento illecito di rifiuti in Provincia che vede coinvolti imprenditori e trasportatori
CRONACA – Non è ancora entrato nel vivo il processo contro diciannove imputati, imprenditori e autotrasportatori del novese, alessandrino e tortonese, implicati nell’inchiesta “Triangolo” dei carabinieri del Noe e del corpo Forestale dello Stato, coordinati dalla procura antimafia di Torino. L’inchiesta risale al giugno del 2015 con una serie di intercettazioni.
In aula, davanti al giudice Seddaiu, erano chiamati Giorgio e Alberto Franzosi, titolari del gruppo edile omonimo; Valerio Bonanno, alla guida della Sap; Ugo Busi e Daniela Busi, a capo della Busi Ugo di Castelceriolo (Alessandria); Francesco Paolo Caovilla, di Sarezzano, dipendente della Franzosi Cave; I. C., residente in Svizzera, già amministratore della Ecoge di Genova; Alessandro Cavanna, di Sant’Olcese (Genova), gestore della Ecoge insieme a Gino Mamone, residente ad Avolasca, anch’egli a processo; Sandro Gandini e Andrea Gandini, padre e figlio di Voghera, titolari della Autotrasporti Gandini e della Eurosabbie; Francesco Ruberto e Daniele Ruberto, padre e figlio alla guida delle aziende Idrotecnica, Ruberto Scavi, Ruberto Spa e Immobiliare Patrizia, indagati insieme a Patrizia Guarnieri, moglie di Francesco Ruberto e titolare della Edilderthona; Giorgio e Christian Perasso, di Arquata Scrivia, autotrasportatori; Mansueto Serreli, di Alessandria, gestore della ex cava Vidori di Tortona per conto di Ruberto; Loredana Zambelli, di Serravalle Scrivia, responsabile del laboratorio Biogest di Novi Ligure; Laura Zerbinati, di Druento (Torino), consulente del gruppo Ruberto.
Già l’ultima udienza era stata rinviata per la mancanza di alcune notifiche. Il problema si è riproposto in aula ieri: il giudice ha disposto il rinvio delle notifiche mancanti o errate (nel caso di Bonanno mancavano alcune pagine del decreto di notifica; la ditta Ruberto Srl è stata, nel frattempo, dichiarata fallita e la notifica deve essere fatta al curatore; non era stata inviata la notifica all’avvocatura di Stato, vista l’intenzione del ministero dell’Ambiente di costituirsi parte civile). Tutto da rifare, quindi, il prossimo 27 giugno.