Un Re sconfitto, prigioniero a Novi: Francesco I di Francia dopo la battaglia di Pavia (1525)
Francesco I re di Francia venne catturato durante la battaglia di Pavia (24 febbraio 1525), nella quale persero la vita pezzi da novanta dellesercito francese come Monsieur de La Palice, Richard Poll Duca di Suffolk, Monsieur de La Tremoille, Galeazzo Sanseverino. Durante la prigionia passò da Novi, prima di iniziare il valico dellAppennino per arrivare a Genova. Ecco il suo racconto, ovviamente in plurale maiestatis.
Francesco I re di Francia venne catturato durante la battaglia di Pavia (24 febbraio 1525), nella quale persero la vita pezzi da novanta dell?esercito francese come Monsieur de La Palice, Richard Poll Duca di Suffolk, Monsieur de La Tremoille, Galeazzo Sanseverino. Durante la prigionia passò da Novi, prima di iniziare il valico dell?Appennino per arrivare a Genova. Ecco il suo racconto, ovviamente in plurale maiestatis.
Voi, un Re, catturato: ma come accadde?
Dove vi alloggiarono?
Nel castello di Pizzighettone. Lì, libertà a parte, non fummo affatto trattati male: potevamo addirittura ricevere visite, anche femminili… Le feste da ballo, quelle sì, ci sono mancate. Dopo alcune settimane, sotto abbondante scorta, partimmo.
Verso dove?
Genova. La cosa lì per lì ci piacque: se mi avessero imbarcato, la flotta del genovese Andrea Doria, che era al nostro servizio, avrebbe avuto buone possibilità di intercettare le navi spagnole, e liberarci.
Come siete arrivato a Novi?
Durante il viaggio verso Genova, accompagnati da Carlo di Lannoy, il 21 maggio ci siamo fermati a Novi a causa di una nostra indisposizione, dovuta ai disagi del viaggio: i miei “accompagnatori” ne approfittarono perché, avendo condotto con noi tanti bagagli, anche loro avevano bisogno di riprendersi. A Novi venni a sapere che, a Voghera, i mercenari di Carlo V avevano reclamato il loro soldo, il cui arrivo da Ferrara era in ritardo: se noi avessimo avuto ancora per le mani le chiavi del tesoro reale, avremmo potuto comprare i loro servigi, e tornare liberi, da subito.
E così accadde?
No: rimanemmo prigionieri prima al castello di Borgo Fornari, poi a Genova, e infine fummo portati in Spagna. Dopo la sconfitta di Pavia, con noi prigioniero, Carlo V ed Enrico VIII si coalizzarono per attaccare la Francia e spartirsela come una preda di caccia. Ma la Francia non era affatto doma: anche in mia assenza, sconfisse gli invasori, tornò all’offensiva: la guerra d’Italia non era affatto conclusa.