A Piovera, i pastori di Gelindo in visita agli anziani
Un copione che si ripete dal 1990: i pastori di Gelindo visitano, di casa in casa, gli ultraottantenni del paese e delle cascine. Tra canzoni di Natale, auguri e racconti, con un unico obiettivo: portare felicità anche a chi è solo
Un copione che si ripete dal 1990: i pastori di Gelindo visitano, di casa in casa, gli ultraottantenni del paese e delle cascine. Tra canzoni di Natale, auguri e racconti, con un unico obiettivo: portare felicità anche a chi è solo
SOCIETA’ – Il Natale è una festa particolare, che sa assumere, talvolta, un sapore agrodolce. Succede, soprattutto, con il passare degli anni, quando si invecchia e si perde per strada un po’ della magia di quando si era bambini. Non è detto, però, che ciò che sembra perduto non possa essere ritrovato: a Piovera, ad esempio, un gruppo di volontari ha deciso di andare a trovare gli anziani del paese, portando loro gli auguri e un po’ di allegria. Quest’anno i numeri parlano di ottanta anziani, circa, divisi tra il paese e le cascine, che riceveranno, nella giornata di oggi, sabato 19 dicembre, e di domani, domenica 20, la visita dei pastori.
La “divisa” ufficiale è quella dei pastori di Gelindo, scelta nella prima edizione della manifestazione, nel 1990, e da allora mai abbandonata: barbe finte e gilet di pelliccia, camicie a quadrettoni e zoccoli, i pastori passano da oltre vent’anni di casa in casa con l’obiettivo di portare felicità agli anziani, specie se soli. L’iniziativa, in realtà, ha avuto in passato anche un valore aggiunto: quello di verificare quali fossero gli anziani più soli ed isolati, permettendo al Comune e alla Croce Rossa di individuare le dieci persone che avessero più necessità di ricevere in dono, per Natale, un salvalavita Beghelli.
Il copione è sempre lo stesso, invariato nel tempo, e vede i pastori suonare alle case degli ultra ottantenni, in paese e nelle cascine, per cantare una canzone di Natale e portare gli auguri. Le cose, ovviamente, non sempre si esauriscono così: c’è chi approfitta della compagnia per ricordare i Natali passati, chi si lascia coinvolgere dalle canzoni e azzarda un ballo, chi offre da bere o da mangiare ai pastori. “Nel corso degli anni – ci racconta uno di loro – si collezionano storie: ci conosciamo tutti, qui in paese, e per un lungo periodo capitava andare a trovare, ogni Natale, un signore che ci raccontava, di volta in volta, un pezzo della Guerra. Una testimonianza preziosa, che non vedeva l’ora di condividere con noi”.
