Chiuso il Bellavita, pare per lavori. A giorni il nome dell’acquirente?
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I.N. - irene.navaro@alessandrianews.it  
10 Dicembre 2015
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Chiuso il Bellavita, pare per lavori. A giorni il nome dell’acquirente?

Chiusa, poi riaperta, poi nuovamente chiusa la piscina tropicale del centro benessere Bellavita. Questa volta la decisione è stata presa dall'azienda che ha fermato anche l'attività della palestra, ufficialmente per lavori di manutenzione. Ma si attende anche l'accordo tra la società in liquidazione ed un nuovo acquirente alessandrino

Chiusa, poi riaperta, poi nuovamente chiusa la piscina tropicale del centro benessere Bellavita. Questa volta la decisione è stata presa dall'azienda che ha fermato anche l'attività della palestra, ufficialmente per lavori di manutenzione. Ma si attende anche l'accordo tra la società in liquidazione ed un nuovo acquirente alessandrino

ALESSANDRIA – Cinque giorni di stop a palestra e piscina al centro benessere Bellavita, fino a tutto oggi, 10 dicembre. Ufficialmente per lavori di manutenzione, almeno così avrebbe dichiarato la società Wellness Age ai sindacati Cgil e Uil che stanno seguendo la vicenda. Da domani, chi lo sa..
“I soldi degli stipendi continuano a non arrivare – dice Marco Sali di Cgil – ed eravamo pronti a proclamare sciopero. La decisione di fermarsi, questa volta, è arrivata invece dall’azienda motivandola con la necessità di effettuare lavori di manutenzione”.
La questione, come è noto, è però più profonda ed “è figlia delle pesanti problematiche che Wellness Age Srl sta attraversando e dalle quali, pare, non riesca a trovare soluzione , come non sfugge a nessuno la scelta delle tempistiche”.
La società che gestisce il centro Bellavita fa parte, infatti, della “galassia” di Coop 7, lo cooperativa “rossa” in via di liquidazione. In questi giorni il liquidatore, nominato dal tribunale, avrebbe dovuto fare una sorta di ricognizione per capire quali margini erano possibili per mantenere aperta l’attività, e il mantenimento dei posti di lavoro degli addetti, magari in attesa di un nuovo gestore.
Le difficoltà rischiavano di portare, tra l’altro, ad un blocco della fornitura di energia elettrica e dell’interruzione del servizio di pulizia.
Il fermo dei cinque giorni potrebbe essere stata, quindi, una “mossa” per ragionare a bocce ferme sul futuro. C’è infatti sul tavolo del liquidatore una proposta di un imprenditore alessandrino, pronto a rilevare l’attività, insieme ad altre realtà imprenditoriali e cooperative. Sembra fosse già stato siglato un pre accordo. Tutto fatto, quindi? Non proprio perchè la proposta è al vaglio del liquidatore che ne deve valutare la congruità.
E poi la parola spetterà anche ai lavoratori che, tramite i sindacati, hanno già fatto sapere che “si riservano di decidere le opportune iniziative da intraprendere a tutela dei posti di lavoro e a rivendicazione dei propri diritti”.
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