“Giù le mani dalle donne”: racconti dal carcere e colletta per i detenuti
Un progetto biennale promosso dallo Zonta International nellambito della campagna ZONTA says NO contro la violenza sulle donne. Questo anno realizzazione di un libro "Giù le mani dalle donne, voci dal carcere" che raccoglie alcuni pensieri dei detenuti e che il 10 dicembre chiuderà il ciclo di appuntamenti con una colletta alla casa di reclusione di San Michele
Un progetto biennale promosso dallo Zonta International nell?ambito della campagna ?ZONTA says NO? contro la violenza sulle donne. Questo anno realizzazione di un libro "Giù le mani dalle donne, voci dal carcere" che raccoglie alcuni pensieri dei detenuti e che il 10 dicembre chiuderà il ciclo di appuntamenti con una colletta alla casa di reclusione di San Michele
ALESSANDRIA – “Giù le mani dalle donne” nasce con l’intento di coinvolgere gli uomini nei luoghi in cui si pratica lo sport per sconfiggere una volta l’idea che la violenza sulle donne sia un problema di genere. E la campagna contro la violenza sulle donne portata avanti da Zonta nella campagna “Zonta Says NO” questo anno ha portato alla realizzazione di un libro, “Giù le mani dalle donne, Voci dal carcere” realizzato con il concorso del Ministero di Grazia e Giustizia e l’associazione “OVALE oltre le sbarre” e che raccoglie le riflessioni sul tema della violenza nei confronti delle donne dagli Istituti penitenziari di Alessandria, Fossano, Novara, Torino, Verbania e Vercelli.
L’eccezionalità di una squadra di rugby nata dietro le sbarre e militante nel campionato nazionale ha portato nel 2012 “Giù le mani dalle donne” all’interno del carcere Le Vallette di Torino. Da questo contatto è nato l’iniziativa del “minuto di silenzio” in tutte le carceri italiane: il coinvolgimento dei Club Zonta in tutta Italia per un evento non solo di Area, ma di Zonta Italia che si rinnova ogni anno. Le squadre di rugby composte da carcerati sono diventate due (Torino e Frosinone) e il coinvolgimento si è ampliato con una partecipazione diretta, su base volontaria, dei detenuti invitati ad esprimersi sul tema della violenza sulle donne.
Ad Alessandria, come sempre, si è andati oltre: la Presidente del biennio 2012-2014 dello Zonta Club Alessandria Oria Trifoglio, accompagnata dalla Past Governor del Distretto 30 di Zonta International Nadia Biancato, ha visitato personalmente la Casa di reclusione di San Michele e la Casa circondariale don Soria in centro città, avendo colloqui diretti con i carcerati, raccogliendo direttamente i loro contributi poi stampati nel libro.
Il volume ha in copertina una frase di una celebre canzone di Ligabue, gentilmente concessa: “…le donne lo sanno che niente è perduto…” e i pensieri raccolti rappresentano un esempio, una presenza di coscienza, una speranza che nasce in un luogo in cui con l’educazione si può trovare riscatto al debito con la società. Perché “gli uomini veri amano le donne”, “i veri uomini rispettano le donne e usano le mani per accogliere, per proteggere”. Sono alcune frasi semplici che dicono tutto.

Una colletta (alla quale è possibile contribuire fino al giorno 9 dicembre, presso l’Urp – Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di Alessandria con i seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8.30 alle 12.30 e martedì e giovedì dalle 8.30 alle 15.30) per raccogliere generi di prima necessità per la cura della persona, come dentifricio, asciugamani. Ma anche maglioni, pantaloni e calze.