Addio a Ferruccio Maruffi, partigiano amico della Benedicta
È morto venerdì scorso alletà di 91 anni il torinese Ferruccio Maruffi, partigiano sopravvissuto allinferno del campo di concentramento di Mauthausen e che, a capo dell'Associazione nazionale ex deportati, ha contribuito a fondare lassociazione Memoria della Benedicta
È morto venerdì scorso all?età di 91 anni il torinese Ferruccio Maruffi, partigiano sopravvissuto all?inferno del campo di concentramento di Mauthausen e che, a capo dell'Associazione nazionale ex deportati, ha contribuito a fondare l?associazione Memoria della Benedicta
TORINO – È morto venerdì scorso all’età di 91 anni il torinese Ferruccio Maruffi, partigiano sopravvissuto all’inferno del campo di concentramento di Mauthausen e che, a capo dell’Associazionelae nazionale ex deportati di Torino, ha contribuito a fondare l’associazione Memoria della Benedicta. Proprio nei luoghi della strage, Ferruccio ritornava ogni anno in occasione della celebrazione dell’anniversario dell’eccidio. “Ferruccio Maruffi è stato un grande, un grandissimo amico della Benedicta – ricorda il presidente dell’associazione alessandrina, Andrea Foco – Non mancò mai alla celebrazione dell’anniversario dell’eccidio. Anche in età molto avanzata, fino allo scorso anno. Veniva alla Benedicta e poi non mancava di raggiungere Serravalle e il monumento ai coniugi Guareschi, genitori del partigiano Marco Guareschi, che lui aveva conosciuto a Mauthausen come compagno di prigionia. Ferruccio venne quasi sempre anche alle “serate” che organizziamo in febbraio-marzo presso l’associazione Cultura e Sviluppo e ai concerti per la Repubblica ai primi di giugno. Del resto era stato, con la sua Aned, uno dei fondatori della nostra associazione, che oggi, tutta insieme, si unisce commossa al dolore della moglie Maria Teresa, delle figlie Rossella e Susanna, di tutti i parenti e di tutti gli amici dell’Aned per la perdita di un amico indimenticabile”.
Giovane partigiano, Maruffi combatté nelle formazioni Garibaldi che operavano nelle valli di Lanzo. Catturato nel marzo del 1944 nel corso di un rastrellamento, fu deportato a Mauthausen. Liberato il 5 maggio 1945 dalle truppe americane, in giugno ritornò a casa dove apprese che il padre Giuseppe, partigiano garibaldino, era stato trucidato dai nazifascisti il 20 dicembre a Robilante.
Maruffi è stato anche il presidente dell’Aned (associazione nazionale ex deportati) di Torino, che con altri sopravvissuti aveva costituito nel dopoguerra, e ha dedicato tutta la sua vita a testimoniare l’inconcepibile realtà del lager, la disumana esperienza vissuta e le conseguenze incancellabili che lo hanno segnato. Lo ha fatto parlandone ovunque fosse invitato e anche attraverso scritti diversi libri: “Codice Sirio. I racconti del lager”, “La pelle del latte (i racconti del dopo lager)”, “Fermo posta Paradiso (lettere nell’aldilà)”.
Il funerale si svolgerà oggi, martedì 13 ottobre, alle 11:30 presso la chiesa della Divina Provvidenza in via Valentino Carrera 11 a Torino. Seguirà la cremazione al cimitero monumentale.