Solvay, cinque milioni di euro per il nuovo impianto
Chimica, Innovazione e Sostenibilità: queste le tre parole chiave per "Fabbriche Aperte", l'iniziativa che permette alla Solvay di Spinetta Marengo di aprire le proprie porte alla cittadinanza e che, quest'anno, ha visto l'inaugurazione di un nuovo reparto all'avanguardia
Chimica, Innovazione e Sostenibilità: queste le tre parole chiave per "Fabbriche Aperte", l'iniziativa che permette alla Solvay di Spinetta Marengo di aprire le proprie porte alla cittadinanza e che, quest'anno, ha visto l'inaugurazione di un nuovo reparto all'avanguardia
ECONOMIA E LAVORO – La Solvay apre, come ogni anno, le porte del proprio stabilimento, e lo fa in un’occasione speciale. Proprio durante l’evento “Fabbriche Aperte”, infatti, alla presenza della popolazione e delle autorità, è stato inaugurato il nuovo impianto, “Fluidi altofunzionali”, nel quale l’azienda ha investito circa 5 milioni di euro e che ha permesso l’assunzione di sei nuovi addetti, coinvolgendo anche cinquanta persone di imprese esterne.
“Siamo di fronte a una comunità che vuole scommettere sul proprio futuro – ha commentato il sindaco di Alessandria, Rita Rossa, presenta alla manifestazione – e questa occasione è un momento importante per sottolineare l’importanza della relazione tra diritto al lavoro, ambiente e ricerca. Molti sono stati i momenti di confronto, e i numeri parlano chiaro: Solvay ha investito 350milioni di euro, ventitré dei quali per la messa in sicurezza dell’area, cui vanno aggiunti altri 30 milioni di euro. Il 95% dei lavoratori dell’impianto viene dalla provincia di Alessandria, 50% dalla città capoluogo. E la sicurezza – spiega ancora la Rossa – è così importante da non poter pensare di essere da due lati opposti: in questa occasione vorremmo proprio lanciare una provocazione, mettendo alla luce l’importanza di tutelare questa parte di città, richiamando l’attenzione sul ponte sul fiume Bormida“. Prima dell’inaugurazione, c’è stato spazio per un talk show, moderato dal giornalista Roberto Pacchetti, al quale hanno partecipato, in pieno stile “Solvay Way”, sei rappresentanti delle diverse categorie che hanno a che vedere con la fabbrica. Clienti, fornitori, dipendenti, comunità, investitori e ricercatori hanno così potuto intervenire in merito a chimica, innovazione e sostenibilità, i tre temi fondanti della giornata.
“Le produzione del nuovo impianto – spiega Stefano Bigini, Direttore stabilimento Solvay, qualificano ulteriormente il livello tecnologico del polo chimico Solvay di Spinetta Marengo e saranno utilizzate, ad esempio, per migliorare il comfort nell’uso quotidiano di prodotti per la cura della persona e di dispositivi medici. Un altro campo importante di applicazione è nell’elettronica dove questi prodotti contribuiscono a migliorare le prestazioni di telefoni cellulari e tablet”. L’intero processo produttivo dei fluidi altofunzionali, ha spiegato, deve garantire la totale assenza di contaminazioni, “per questo motivo l’aria dall’esterno viene filtrata per evitare eventuali depositi di polvere. La purificazione e il confezionamento del prodotto avviene all’interno di una “Clean Room” dove l’accesso è consentito solo a personale altamente qualificato che indossa speciali tute protettive”. “Tutti gli sfiati del reparto sono inoltre inviati ad un sistema di abbattimento criogenico – leggiamo – I gas condensano a contatto con l’azoto liquido e sono recuperati nel processo riducendone i consumi, e lo sfiato viene così totalmente purificato prima dell’emissione in atmosfera. Questo sistema consente dunque di esercire l’impianto con emissioni praticamente zero”.
