Terremoto in Carnia del 1928: il ministro scrive di “responsabilità morali e penali”
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Timmyrosso - redazione@alessandrianews.it  
24 Agosto 2015
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Terremoto in Carnia del 1928: il ministro scrive di “responsabilità morali e penali”

I danni maggiori agli edifici, e le conseguenti perdite di vite umane, erano imputabili a “sistemi di costruzione irrazionale” e “materiali non idonei” quindi si invitavano tutti i tecnici a rispettare le norme di costruzione antisismiche

I danni maggiori agli edifici, e le conseguenti perdite di vite umane, erano imputabili a “sistemi di costruzione irrazionale” e “materiali non idonei” quindi si invitavano tutti i tecnici a rispettare le norme di costruzione antisismiche

MEMORIALE – Questo documento del 1928 del Ministero dei Lavori Pubblici lo trovo di un’attualità disarmante, quasi come fosse stato scritto oggi ai nostri giorni. Il 26 e 27 marzo 1928, in Carnia (ancora Friuli, come nel 1976) si è verificato un devastante terremoto e dall’analisi di altri terremoti avvenuti nel Meridione i danni maggiori agli edifici, e le conseguenti perdite di vite umane, sono imputabili a “sistemi di costruzione irrazionale” e “materiali non idonei” quindi si invitano tutti i tecnici in indirizzario a rispettare le norme di costruzione antisismiche. Siamo nel 1928 e nonostante la storia e la scienza abbiano tentato di insegnare agli uomini ecco che, mezzo secolo dopo, ancora si sta a parlare di norme, rispetto delle leggi, applicazioni di sicurezza.

Mi domando chi in questa filiera di tecnici “chiude un occhio” e perché. Sul perché la mia personale risposta è banale, “il denaro” con le sue mille giustificazioni a seconda di chi le applica a discapito di vite umane e “denaro pubblico” (come si fa notare) che viene speso a discapito di altre situazioni.

Trovo attualissimo questo documento in quanto è adattabile non solo ad eventi tellurici, ma anche alle recentissime inondazioni, che un po’ dappertutto nella nostra Penisola fanno capolino al primo violento acquazzone, ed altro.

Nel 1928 il ministro parla ancora di “responsabilità morali e penali” che appartengono a tutta la filiera costruttiva (persino i capi mastro, esistono ancora?), attualmente mi sembra che del termine “morale” si sia persa traccia nella maggior parte del personale.

 
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