Nuova sede, stesso indirizzo: il Museo del Cappello cambia casa
Un accordo tra Università, Comune e azienda Borsalino permetterà al Museo del Cappello di spostarsi al piano terra del palazzo di via Cavour. Al primo piano, aule più grandi per i corsi dell'Ateneo, mentre la nuova sede dell'esposizione prevede nuovi spazi e la nascita di una buvette
Un accordo tra Università, Comune e azienda Borsalino permetterà al Museo del Cappello di spostarsi al piano terra del palazzo di via Cavour. Al primo piano, aule più grandi per i corsi dell'Ateneo, mentre la nuova sede dell'esposizione prevede nuovi spazi e la nascita di una buvette
ALESSANDRIA – La decisione sembra ormai ad un passo: presto il Museo del Cappello cambierà sede. L’indirizzo, in realtà, non si modificherà affatto, dal momento che il trasferimento prevede uno spostamento al piano terra di Palazzo Borsalino, con un ampliamento dell’esposizione. “Due convenzioni, una con l’Università, una con la Borsalino, serviranno a sancire questo accordo – spiega l’assessore alla cultura, Vittoria Oneto – che rappresenta l’ultimo tassello di un percorso costruito negli anni. Prima si è trattato, infatti, di un comodato d’uso gratuito degli spazi, poi la cessione dell’area per il Museo. Oggi, il Museo cambia casa per rispettare necessità logistiche e di valorizzazione“.
I cambiamenti, in realtà, erano già nell’aria da tempo. “Per diversi motivi – continua l’assessore – non è stato possibile procedere con quello che era il programma, e il Museo ne ha pagato il prezzo dal punto di vista di visibilità, crescita e promozione. Si tratta di una realtà che sorge al primo piano di una sede universitaria e, come tale, rispetta gli orari di lezione e può restare aperta solo nel weekend“. Le cose, però, stanno per cambiare: l’Università, infatti, ha richiesto maggiori spazi, per far fronte alla necessità di aule più capienti: l’idea, quindi, è di trasferire il Museo al piano terra, in un progetto che vede impegnati Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, Fondazione CRT, Università, Borsalino e, ovviamente, Comune.
“L’operazione ha dei costi – puntualizza l’architetto Pierfranco Robotti, del Comune, durante la Commissione convocata per affrontare la questione – quantificabili in circa 320mila euro. Di questi, però, la maggior parte (circa 100mila, ndr), sono a carico delle due Fondazioni Bancarie. Restano così circa 120mila euro, che potrebbero diminuire e che saranno, comunque, divisi in tre parti uguali: 40mila euro, così, saranno a carico del Comune”. Ai lavori di trasloco, che inizieranno – specificano – solo quando saranno liberi gli spazi a piano terra, si aggiunge la realizzazione di una buvette per racchiudere eventi culturali collaterali. Le spese di realizzazione delle aule saranno interamente a carico dell’Università, mentre al Comune spetterà il compito di occuparsi del trasferimento. La Borsalino, poi, subentrerà per il completamento dei lavori e per la gestione della nuova sede, finalmente estesa.
“Ne avevamo parlato otto mesi fa – commenta Angelo Malerba (M5S) – ma vorremmo qualche certezza sui tempi. Insomma, non sarà mica pronto giusto in tempo per la campagna elettorale del 2017, vero?” “Sulle certezze ho sempre qualche perplessità – spiega l’assessore Oneto – ma uno dei tre enti coinvolti ha affrontato un periodo non facile e l’impegno economico non poteva essere affrontato esclusivamente da una città in crisi. Gli accordi sono stati vagliati anche dai curatori e sono stati rallentati proprio per le problematiche che hanno coinvolto l’azienda Borsalino. Rassicuriamo la cittadinanza, però: le sale saranno visitabile fino al trasloco e, comunque, prevediamo la riapertura entro il maggio del prossimo anno, quando il Museo spegnerà dieci candeline“.