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Rapinano una prostituta: arrestati

I due, originari di Gravina di Puglia e di Altamura, si sono presentati in casa di una giovane prostituta, dapprima come clienti e poi fingendo di essere agenti delle Forze dell'Ordine. Seguiti dalla Squadra Mobile nelle numerose trasferte in tutto il Nord Italia, sono stati arrestati a casa dei genitori, in Puglia

I due, originari di Gravina di Puglia e di Altamura, si sono presentati in casa di una giovane prostituta, dapprima come clienti e poi fingendo di essere agenti delle Forze dell'Ordine. Seguiti dalla Squadra Mobile nelle numerose trasferte in tutto il Nord Italia, sono stati arrestati a casa dei genitori, in Puglia

CRONACA – Avevano scelto con cura l’obiettivo della loro rapina: una giovane prostituta che esercitava tra le mura di casa. Ne avevano rintraccaito il numero, probabilmente da una rivista o dal web, avevano preso un appuntamento e si erano presentati con un finto tesserino delle Forze dell’Ordine e una ricetrasmittente. Era il 12 maggio scorso quando Marco Scalzo, ventisettenne di Gravina di Puglia, e Davide Denora, ventottenne di Altamura, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine, sono riusciti ad entrare in casa della giovane rumena, che esercitava in Alessandria, dapprima come clienti, poi fingendo di essere poliziotti.
 
Con la scusa di una perquisizione e dopo averla trattenuta a forza, i due sono riusciti a trovare, in camera da letto, 600 euro in contanti. Poi, la fuga, probabilmente verso altre località del Nord Italia: è stato grazie ad un’attenta attività di controllo e di monitoraggio che la Squadra Mobile della Questura di Alessandria, con la collaborazione della Squadra Mobile di Bari e del Commissariato di Gravina di Puglia, è riuscita ad arrestare i due giovani, mentre si trovavano a casa dei genitori.
 
Una vita nomade, senza fissa dimora, li portava a spostarsi continuamente per l’Italia del nord, trovando appoggio e sostegno presso amici o familiari. Pare, per altro, che la rapina commessa ai danni della giovane rumena fosse solo una delle tante già compiute ai danni di prostitute che esercitavano in casa, scelte come obiettivo proprio per la riluttanza delle ragazze a denunciare il furto. Questa volta, però, la segnalazione della ragazza ha permesso di rintracciare e bloccare i due, già noti alle Forze dell’Ordine.

“E’ stato difficile – spiega Mario Paternoster, capo della Squadra Mobile di Alessandria – perché i due facevano della rapidità e della vita nomade, senza mai far programmi, un punto di forza. Anche il target, le prostitute che esercitano in casa, permetteva loro di agire quasi indisturbati, forti del timore che le giovani avevano a denunciare i fatti. Fondamentale, in questo caso, l’impegno dei ragazzi della Squadra Mobile e la velocità d’azione della Procura. A loro e ai colleghi di Bari e di Gravina di Puglia, va il nostro ringraziamento”. 

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