L’emancipazione della donna? Magari a piccole dosi
Grazie a un articolo del 1870 pubblicato sull'"Osservatore", giornale alessandrino che usciva tutti i sabati, proseguiamo a occuparci di educazione e formazione della donna, ripercorrendo la storia e le diverse posizioni espresse anche pubblicamente nel corso del tempo. Qual era la visione in quel periodo? Scopriamolo insieme
Grazie a un articolo del 1870 pubblicato sull'"Osservatore", giornale alessandrino che usciva tutti i sabati, proseguiamo a occuparci di educazione e formazione della donna, ripercorrendo la storia e le diverse posizioni espresse anche pubblicamente nel corso del tempo. Qual era la visione in quel periodo? Scopriamolo insieme
MEMORIALE – Nel 1864 comincia la pubblicazione di un altro giornale alessandrino denominato: “L’Osservatore”, che usciva tutti i sabati con le caratteristiche che si possono vedere sul frontespizio di una copia (nelle immagini in fondo).
La scorsa settimana abbiamo visto che nel 1853 ci si comincia a preoccupare dell’educazione della donna (chissà perché a preoccuparsene e a scriverne debbano essere sempre gli uomini!).
Oggi facciamo un salto in avanti ed arriviamo al 6 luglio 1870, c’è già l’Unità d’Italia, cominciano a muoversi altre idee sempre sull’educazione della donna ed ecco che sul secondo giornale della nostra città appare un articolo più aperto rispetto a quello già pubblicato.
Non siamo ancora ad ammettere l’uguaglianza di educazione tra i sessi, ma l’articolista è più possibilista sul dare una conoscenza maggiore alla donna seppur senza voler fare le cose di fretta. Almeno non si parla più di “educazione contro natura” anche se si vorrebbe aprire la porta del balcone, ma fermarsi alla soglia e proseguire poi gradatamente.
Noto le espressioni “ordigno vivente”, “vortice”, “pelago”; in seguito la fronte della donna l’articolista la vedrà comunque sfregiata/deturpata da rughe sia che la si voglia “angelo del focolare” sia che la si immagini come “letterata”.
La prossima settimana un altro modo di vedere.


